martedì 19 maggio 2015

Latte: necessario o nocivo?

In pochi anni i produttori di latte italiani hanno pagato mezzo miliardo di euro di multe all’Unione Europea per lo sforamento delle quote produttive. Adesso il regime delle quote latte è finito, ma restano ancora da pagare 40 mld di multe.
La fine dei sussidi rischia di mettere in ginocchio un intero settore e il Ministero delle politiche agricole e forestali ha stanziato 108 mln di euro in tre anni per aiutare i produttori che però prendono solo 35 cent al litro.
La Lombardia è il maggiore produttore di latte in Italia. Ma molto latte proviene anche dall’estero, senza controlli sulla qualità e senza nemmeno che lo si sappia. Finisce infatti nei cartoni a lunga conservazione UHT dove non è obbligatoria l’etichetta di origine. Qual è dunque il latte che beviamo? Da dove proviene? Fa male o fa bene? Per questo il Ministero sta lanciando la campagna “Latte italiano 100%”, un logo facoltativo che permetterà ai produttori di distinguersi per qualità.
Nell’infanzia è l’unico nutrimento. I neonati bevono solo latte. Quello materno, consigliato, contiene molte vitamine tra cui l’essenziale vitamina D. A quello in polvere, che tra l’altro costa moltissimo, si ricorre solo in casi estremi nonostante la grande pubblicità gli avesse fatto negli anni Ottanta una multinazionale dell’alimentare.
Secondo alcuni in età adulta farebbe male. Ma perché? Che sia poco digeribile e possa far insorgere la pancreatite, è certo, ma c’è anche quello senza lattosio. Allora?
L’opinione di alcuni esponenti della medicina alternativa è che per l’assunzione di calcio contro l’osteoporosi (la progressiva decalcificazione delle ossa) sarebbe meglio prediligere frutta e verdura, cereali, noci  e frutta secca in genere, che ne contengono la stessa quantità senza le controindicazioni dei grassi saturi di latte (soprattutto UHT) e latticini (sarebbero meglio i formaggi di latte di capra) che possono favorire l’aumento di colesterolo e le patologie connesse. Ma come si diceva un tempo “est modus in rebus”: non è detto che il latte possa essere così nocivo se lo si assume in minime quantità, come lo fa la maggior parte degli italiani bevendolo solo con il cappuccino del mattino. E poi secondo la medicina ufficiale, molte delle malattie che si possono contrarre durante la vita dipendono non solo dall’alimentazione ma dalle caratteristiche individuali. Quindi le generalizzazioni della medicina alternativa sono da prendere con le molle. Oltre a questo oggi molte affermazioni a favore di una o l’altra dieta dipendono dalla comunicazione online su internet o dai comunicati stampa e in quanto tali sono poco controllate dagli organismi preposti, anche se sugli effetti del latte sarebbe d’accordo anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Ma sono tutti elementi da verificare. I vegani in Italia sono il 7,1% della popolazione e purtroppo si ammalano anche loro.                           

 

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