martedì 12 maggio 2015

Expo, ancora un giro "virtuale"


Abbiamo tante persone disperate, i migranti, che bussano alle nostre porte, non facciamo di meglio che metterle nei campi di accoglienza e negli alberghi scatenando una guerra tra poveri (gli italiani che gli alberghetti per fare le vacanze li vorrebbero per loro) e noi pensiamo al “Parco dei divertimenti” di Expo? Va beh, mettiamola così, forse come è nelle intenzioni della Carta di Milano, usciranno indicazioni anche per come sfamare i poveri del Sud del Mondo. I due padiglioni più grandi sono quelli dell’Italia e della Cina, ma quest’ultimo ha giochi di luci che vale la pena di vedere solo la sera. Ci sono poi dei padiglioni al secondo piano che non sono ancora accessibili.  Per quanto riguarda il costo, il caffè si trova  a 1 euro ma anche a 3 euro. Un panino e una birra 15 euro. Secondo il caporedattore di Identità Golose: “per spendere poco c’è  il cibo coreano e una buonissima pizza bio. Ma ci sono ben 150 ristoranti, quindi l’offerta è vasta, anche per l’alta cucina, con chef anche stranieri per cui un grande riassunto dei gusti del mondo, anche se  a caro prezzo.” Secondo l’istituto di ricerca Ipsos gli italiani hanno capito cos’è l’Expo e sono fiduciosi. Alcuni però pensano che una volta pagato il biglietto si entri e si mangi gratis. E sanno anche poco di quanto vi troveranno dentro. I due momenti di picco di presenze saranno tra giugno e settembre. Adesso la mattina è pieno di scolari, di gite scolastiche. Poi c’è il popolo dei foodies, gli appassionati di cibo, e le famiglie. Ma cosa  c’è dentro e cosa ci si può vedere è ancora un po’un mistero anche se ho seguito, senza esserci ancora stata, tutte le fasi della sua “costruzione” e ho cercato di scriverne in queste pagine. Si imparano però tante cose come per esempio, nel padiglione della Mongolia, che l’olio di palma non è nocivo ma ha delle proprietà addirittura salutari.

 

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