martedì 6 febbraio 2024

Spumanti in calo di consumi

Giampietro Comolli, presidente di OSVE-CEVES, Osservatorio Vini Spumanti, realizza come ogni anno l’analisi sui consumi di questi ultimi, questa volta a consuntivo sul 2023 e a preventivo sul 2024. E lo fa lanciando una nuova parola d’ ordine rispetto al vecchio binomio, ormai largamente superato di qualità-prezzo, e cioè: Realismo, Risparmio, Regionalità. Questi tre termini e emergono dall’analisi e commento dei dati raccolti nel 2023 sui vini e spumanti tricolori sui mercati nazionale, europeo ed internazionale. Il rilancio e lo slancio dei volumi post pandemia non sono confermati, mentre c’è un incremento dei prezzi e dei fatturati all’origine e al consumo. A condizionare i numeri dei mercati sono i costi aumentati lungo l’intera filiera produttiva, di forniture e distributiva. Nello scenario 2023 (e nel futuro), come sostiene qualcuno, si inserisce un crescente indirizzo normativo, sulle doc e docg (denominazioni di origine) e salutistico che porta a rinunce o a scelte. “Per il 2023 il bicchiere appare mezzo pieno … e per il 2024?” Si chiede Comolli. I fatturati aziendali e distrettuali (alcune Docg-Doc) hanno registrato un aumento fra il 4 e il 7%. Mentre i volumi frenano con cali, per singolo canale, tipologia, etichetta e per paese estero, variabili dal 2,8 al 12% in media. L’estero (Europa e Mondo) va meglio che non il mercato nazionale. Volumi in discesa e crescita del giro d'affari: un rapporto che da sempre è stato all’inverso per il vino italiano. In sintesi, si comprano meno bottiglie perché queste costano di più. Fino a che la morse inflattiva non si allenterà, il consumatore si orienterà su scelte meno costose, lasciando sullo scaffale le bottiglie più pregiate e bevendo sempre meno. Il che è un fenomeno che riguarda anche i millennials su cui pende la scure del debito lasciato loro da chi è venuto prima e contano le tendenze salutiste che fanno preferire bibite e acqua in bottiglia al costoso alcol.

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