giovedì 11 maggio 2023

Plastica, siccità, surriscaldamento globale

Il surriscaldamento globale, con il buco nell'ozono e la tropicalizzazione del clima a tutte le latitudini, ha effetti nefasti per l'aria che respiriamo e le specie viventi. Ma soprattutto sulle nostre principali fonti di sostentamento: la terra, sempre meno fertile causa eventi siccitosi e l'acqua, sempre più inquinata. Ultimamente è stato calcolato che le "cose", gli oggetti di cui ci serviamo nella nostra vita hanno superato il numero degli esseri viventi: la plastica e i mozziconi di sigarette sulle spiagge sono dappertutto e le terre sempre più aride e inquinate. Con il corredo di cicloni e tsunami in terre dove non si erano mai visti (vedi per fare l'esempio italiano la catastrofe che si abbattuta sull'Emilia Romagna pochi giorni fa). Perché l'Italia è altamente antropizzata, e i disastri sono dovuti alle trope costruzioni. E le acque, quando non scendono dal cielo, vengono pompate dal sottosuolo per l'agricoltura ancor prima che i contadini abbiano potuto stipulare le loro assicurazioni. E così si arriva al limite della sopportazione di uno sviluppo che non si dimostra tropppo intelligente come si vorrebbe far credere. Ora la decarbonizzazione dell'energia, conditio sine qua non la terra non produrrà più nulla, ha spostato la sua aticella più avanti. Così la terza rivoluzione industriale è stata affidata prima al New Green Deal e poi al Next Generation Eu. Per non parlare del Pnrr. Soldi che arrivano dalla Ue in parte a fondo perduto e in parte da restituire. Il compito del governo sarebbe quello di integrarli con le risorse per il Welfare.Ce la farà il nuovo governo targato destra? E' una questione di non poco conto, dato che a pagarne le spese sarà la prossima generazione (quella che protesta con le tende perché non ha i denari per pagarsi gli affitti delle case nelle città metropolitane universitarie): una cosuccia tipo 140 mld di euro.

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