domenica 28 maggio 2023

A proposito di resistenza e resilienza

Certo che se i soldi del Pnnr (Piano nazionale di resistenza e resilienza) non saranno spesi bene, con l'insistenza di taluni di adoperarli per il ponte sullo stretto di Messina, gli italiani avranno poche chance di resistere davvero. E a proposito di resistenza, leggo oggi un articolo sul Corriere della Sera online, che la più preoccupante resistenza è quella agli antibiotici. Nel tempo si sono, come scrive Stefano Cagliano in Dieci farmaci che sconvolsero il mondo, scoperti e isolati migliaia di antibiotici diversi (il primo quello contro la tubercolosi), anche se quelli usati correntemente per la cura delle malattie infettive dell'uomo e degli animali non sono più di una quarantina. Settantanni di ricerche hanno insegnato molto, ma non a usare gli antibiotici con giudizio: i primi usi non corretti sono stati quelli di prenderli contro la febbre (che non si fa) o per le faringiti o laringiti (altro uso sconsigliato dalla comunità scientifica). L'uso sconsiderato, scrive Cagliano,ha fatto aumentare drammaticamente il numero di batteri resistenti. Così anche oggi siamo di fronte ad un uso sconsiderato dell'antivirus per la pandemia. In soggetti fragili e troppo anziani l'antivirus può avere effetti avversi. Negli ospedali può avvenire che il personale ospiti e quindi possa trasmettere ceppi di stafilococchi resitenti. Che sono tra i più pericolosi potendo causare setticemie e altri polmoniti come quella appena passata della pandemia. Quindi vale per tutti, ma soprattutto per i più fragili, e per sempre l'avvertenza di usare mascherine quanso vanno negli ospedali e lavarsi sempre le mani come profilassi. Quanto al ponte sullo Stretto, abbiamo di fronte il crollo del ponte Morandi, la cui manutenzione, affidata ai Benetton ha causato la morte di tanti innocenti. E a proposito di usi sconsiderati, cosa ci fa l'Aeroplano voluto da Renzi in un parcheggio di Fiumicino?

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