martedì 28 maggio 2024

Alluvioni e siccità, ma quando arrivano gli aiuti agli agricoltori?

Al Nord si contano i danni della alluvione dell’anno scorso, al Sud quelli della persistente siccità. A rischio i raccolti di mais, soia e patate. Che difatti nelle rivendite scarseggiano e hanno prezzi superiori alla media del periodo. La grande distribuzione si affida alle importazioni degli altri Paesi Mediterranei con evidente rincaro di costi e prezzi finali. E non si è ancora capito, da quello che si legge sui giornali e si sente alla televisione, se il nostro presidente del Consiglio (o la nostra?) ha intenzione di mettere a disposizione i ristori invocati dalle popolazioni più colpite dal maltempo. Mentre oggi è sulla bocca di tutti il saluto che ha rivolto al governatore della Campania De Luca, come non sapesse di trovarsi di fronte a un nodo nevralgico (nervo scoperto) della storia recente e passata della nostra travagliata Repubblica. Non vorrei essere troppo didascalica e predicatoria, peccati capitali per un giornalista, ma non si capisce veramente cosa sia andata a fare Meloni in Albania e perché abbia lasciato morire ad un passo dalla costa le vittime tutte di colore di Caivano. Non ci ricordiamo più (ma si sa, gli italiani hanno la memoria corta) quando gli Albanesi scesero in massa da una nave stracolma e fecero di tutto pur di restare da noi. Ci vedevano come l’America per gli Italiani di inizio secolo e per un po’ anche lo fummo, al netto della delinquenza che sempre si annida in sbarchi di questo genere. Adesso la questione meridionale (chi ricorda lo Svimez o la Cassa del Mezzogiorno?) sembra non essere una questione dirimente, tanto lo scopo è far lavorare di più e a pedate nel sedere tutti quei fannulloni che intralciano “le mirabili sorti e progressive” del governo, magari come stagisti pagati a 5 euro al giorno. E pazienza se hanno studiato per una vita.

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