domenica 13 marzo 2016

Da chef a imprenditore

Paolo Marchi dal palco di Identità Golose di quest’anno, come ogni anno a febbraio, fa il punto sulla ristorazione italiana di qualità. E adesso informa che Paolo Gentiloni, ministro degli affari esteri, in collaborazione con Stefania Giannini, ministro dell’istruzione, e lo stesso Martina, ha dato vita a un incontro il prossimo 15 marzo alla Farnesina a Roma. Alle ore 11 infatti ci sarà la cerimonia di firma del Protocollo di collaborazione per la valorizzazione della cucina italiana all’estero, primo piano di azioni concrete scaturite dal Food Act, «il progetto, nato dalla proficua collaborazione con il Forum della Cucina Italiana, che coinvolge più Ministeri, il Coni e diverse Istituzioni, per la più ampia partecipazione di tutta la rete. Gli Chef, come sempre, i nostri ambasciatori». Gli chef, già, come sempre, e magari gli chef con una o due stelle. Ma quanto costano al cliente queste stelle? E soprattutto, per la prima volta, ci si interroga: quanto costano al locale? E’ sempre a firma Paolo Marchi questa considerazione. Vanno bene la qualità, l’estro, la creatività, la stagionalità e la biodiversità dei piatti. Ma poi bisogna fare i conti con l’affitto, le tasse, quanto costano i camerieri, la brigata di cucina ecc. Ad intuire l’aria che tira, da sempre protagonista di ogni tendenza, Davide Oldani, nel suo spot per il cloud della Tim, si fa chiamare non chef ma imprenditore. Ecco ci mancava proprio questo passaggio, quando in questi locali, più che mangiare si annusa l’odore. Con qualche lodevole eccezione, naturalmente.

Nessun commento:

Posta un commento