Sì, concordo con chi l’ha già
scritto prima di me: il cibo era molto meglio quando non se ne parlava. A
questo proposito ho pensato di pubblicare una ricetta dell’Artusi al giorno per
far capire qual è il vero spirito della cucina italiana, quando lo si andava a
cercare nelle varie regioni, facendo patrimonio delle cuoche che vi
collaboravano, scrivendogli lunghe lettere, e che davvero avevano un rapporto
con gli ingredienti semplici ma genuini e “veri” che cucinavano. Pellegrino
Artusi, romagnolo doc, fece dei viaggi dai
quali trasse, oltre che il suo immenso sapere in cucina, anche degli aneddoti
che oggi fanno sorridere, ma ai tempi erano cose gravi. Una volta rischiò anche
la morte per l’ingestione di cibo avariato. Oltre ad aver perso le sorelle per
un’incursione a casa sua di un pirata dei tempi. Il modello cui ispirarsi è una
cucina sana e con pochi fronzoli, che va al cuore della ricetta proposta,
magari con un po’ di condimento in più di quello cui siamo abituati oggi per
stare in forma, ma che, depurata da questo, funziona ancora oggi. Tra i
dibattiti che fervono sull’etichettatura
dei prodotti in vendita, sulla loro genuinità, sulle frodi alimentari
che toccano un po’ tutti i settori, come le ultime aflatossine nel latte, vale un’osservazione che ho sentito da
qualche parte: al supermercato non comprate nulla che vostra nonna non
comprerebbe.
"diario sul cibo per chi non crede che il cibo sia cultura ma nutrimento e garantirlo a tutti sarebbe già un bel passo avanti...esistono 'il pane e le rose'…assicuriamo il pane a tutti perché tutti possano avere anche le rose…"
giovedì 31 marzo 2016
mercoledì 30 marzo 2016
2 aprile, giornata dell'autismo: i menu in simboli
Io non lo sapevo, ma Roberta Martinelli, dell'Ufficio Stampa di Ascom Confcommercio, mi comunica che il 2 aprile è la giornata mondiale dell'autismo e che nella loro sede
(Via Borgo Palazzo 137 – 3 piano), il primo aprile si svolgerà un incontro con la stampa per presentare
“Scelgo io! Al bar arriva il menù per immagini”, campagna promossa nei bar di
Bergamo e provincia.
L’iniziativa consiste in una tovaglietta-menù
in simboli che elimina le barriere linguistiche ed è promossa in collaborazione
con l’Associazione Angelmanonlus (un'associazione no profit che sostiene i soggetti affetti da una sindrome del ritardo dello sviluppo) e il patrocinio della Fondazione ARMR (Associazione per la ricerca sulle malattie rare). L'iniziativa si
propone così di promuovere l’inclusione nei locali pubblici di Bergamo dando un
gesto di attenzione ai piccoli clienti e alle persone con disabilità.
Giorgio Beltrami – Presidente Gruppo Bar e CaffetterieAscom
Giorgio Lazzari – Responsabile relazioni esterneAscom Confcommercio Bergamo
Daniela Guadalupi – Presidente Fondazione ARMR
Luca Patelli – Presidente Associazione Angelmanonlus
martedì 29 marzo 2016
La cucina degli avanzi
Andrea Segrè, dal suo Osservatorio privilegiato di Bologna, continua a lanciare allarmi: gli avanzi si sprecano, anche se siamo ancora in crisi e dovremmo se non altro comprare meno e mangiare tutto quello che acquistiamo. Invece no, soprattutto al Sud, dice Segré, si butta via sempre di più. E' la società dei consumi, bellezza. E dell'affluenza, anche di quelli che affluenti non sono, ma fa bello apparire. Ecco due ricette per "salvare dal bidone della spazzatura" cinque pere quasi marce e gli avanzi di carote, finocchi e zucchine mangiati crudi e freschi il giorno prima.
Pere cotte:
Ingredienti, 5 pere, un quarto d'acqua e un quarto di vino rosso, due cucchiai colmi di zucchero di canna, un cucchiaino di cannella. Preparazione: sbucciare e tagliare le pere e togliere le parti più marce. Salvare il resto e metterle nell'acqua e vino. Fare sobbollire a fuoco lento per più di un'ora.
Mangiate la sera dopocena, oltre che un ottimo dessert, sono anche un lassativo.
Verdure miste stufate:
Ingredienti, due zucchine, due carote, un finocchio. Preparazione: tagliare il tutto a rondelle e passare cinque minuti in una padella con un filo d'olio evo, un po' d' acqua e un dado da brodo. Cuocere le verdure coperte per venti minuti. Mangiare come contorno.
Pere cotte:
Ingredienti, 5 pere, un quarto d'acqua e un quarto di vino rosso, due cucchiai colmi di zucchero di canna, un cucchiaino di cannella. Preparazione: sbucciare e tagliare le pere e togliere le parti più marce. Salvare il resto e metterle nell'acqua e vino. Fare sobbollire a fuoco lento per più di un'ora.
Mangiate la sera dopocena, oltre che un ottimo dessert, sono anche un lassativo.
Verdure miste stufate:
Ingredienti, due zucchine, due carote, un finocchio. Preparazione: tagliare il tutto a rondelle e passare cinque minuti in una padella con un filo d'olio evo, un po' d' acqua e un dado da brodo. Cuocere le verdure coperte per venti minuti. Mangiare come contorno.
La Pasqua è finita ma non mancano le sorprese
Questa è una ricetta vegana suggeritami da un'amica della Banca del Tempo di Arese (Mi). Le sue figlie mangiano solo vegano, quindi si è dovuta adattare a cercare le ricette giuste. Per Pasqua ha preparato questa. Semplice, ma d'effetto.
Frittata di patate( tortilla spagnola): è la farina di ceci che determina il buon risultato di questa ricetta: INGREDIENTI---8 cucchiai di farina di ceci, 10-12 cucchiai di acqua frizzante, 1 pizzico di curcuma,1/2 patata media già cotta,1 punta di bicarbonato di sodio,1/2 cucchiaio di aceto di mele, 2 cucchiaini di sale fino, 1 cucchiaio di olio di oliva.-PREPARAZIONE--Fate una pastella unendo tutti gli ingredienti tranne la patata. Potete metterla in frigo per renderla più digeribile o cucinarla subito. Aggiungete all’impasto le patate tagliate a cubetti, un po’ di prezzemolo e qualche erbetta a piacere. Fate scaldare l’olio in una piccola padella antiaderente. Appena è ben caldo versate velocemente l’impasto e copritelo con un coperchio per non fare uscire il calore. Fatela friggere a fiamma alta per un minuto per parte finché diventa bella dorata. Mangiatela subito con insalata di contorno.
Frittata di patate( tortilla spagnola): è la farina di ceci che determina il buon risultato di questa ricetta: INGREDIENTI---8 cucchiai di farina di ceci, 10-12 cucchiai di acqua frizzante, 1 pizzico di curcuma,1/2 patata media già cotta,1 punta di bicarbonato di sodio,1/2 cucchiaio di aceto di mele, 2 cucchiaini di sale fino, 1 cucchiaio di olio di oliva.-PREPARAZIONE--Fate una pastella unendo tutti gli ingredienti tranne la patata. Potete metterla in frigo per renderla più digeribile o cucinarla subito. Aggiungete all’impasto le patate tagliate a cubetti, un po’ di prezzemolo e qualche erbetta a piacere. Fate scaldare l’olio in una piccola padella antiaderente. Appena è ben caldo versate velocemente l’impasto e copritelo con un coperchio per non fare uscire il calore. Fatela friggere a fiamma alta per un minuto per parte finché diventa bella dorata. Mangiatela subito con insalata di contorno.
mercoledì 23 marzo 2016
I sommelier dell'acqua
Le acque, non un’ acqua
qualunque. Grazie ad un’idea di Giuseppe Amati, che ne organizza i corsi, è
nata la figura del sommelier dell’acqua che guida nei ristoranti a quella
migliore da scegliere secondo i piatti. Frizzanti, poco frizzanti o lisce,
fredde e a temperatura ambiente. Le prime vanno bene con piatti di carne, le seconde
di pesce e le terze con i dolci.
Ca'Rojo i vini che viaggiano su Delta Airlines
Due eccellenze dell’enologia
del Veneto firmate Ca’di Rajo accompagneranno per tutto il 2016 i passeggeri
della Business Class e della First Class di Delta Airlines, la prestigiosa
compagnia aerea internazionale. Lo spumante Brut Mitò e il Pinot Grigio della
cantina di San Polo di Piave (TV) sono stati scelti dalla Master Sommelier
Andrea Robinson per far parte della wine-list di Delta. Lo spumante Brut Mitò e
il Pinot Grigio dell’azienda trevigiana saranno nei calici di coloro che
attraverseranno i cieli di tutto il mondo. L’iniziativa è già un successo: più
di 100.000 bottiglie sono state stappate nel primo mese del 2016 e altre
200.000 saranno aperte durante quest’anno.
La Master Sommelier
Andrea Robinson ha fatto un’accurata selezione, testando i vini in volo,
per verificare che essi mantenessero le loro qualità anche ad alta quota.
Le due etichette di Ca’ di Rajo hanno superato la prova e così i passeggeri di
Delta potranno degustare queste eccellenze prodotte nel cuore della regione
Veneto, nell’area del Piave situata a pochi chilometri da Venezia e dalle
Dolomiti.
Ecco le caratteristiche
dei due vini:
Mitò - Fiori d’acacia, di buona intensità con note particolari
di mela, limone e pompelmo Sono queste le caratteristiche di Mitò, uno spumante
di buona struttura, morbido con frutto emergente, equilibrato e sapido, che al
palato risulta gradevole ed armonico.
Pinot Grigio - Il Pinot Grigio di Ca’ di Rajo saprà stupire per le sue
note floreali di rosa selvatica e fiori d’arancio, con sensazione di frutta
tropicale, di agrumi e di albicocca. Strutturato, voluminoso, denso, con ottimo
equilibrio acido, questo vino presenta un’ottima corrispondenza retronasale
degli aromi, finale morbido e persistente con spiccate note di agrumi, pesca e
albicocca.
martedì 22 marzo 2016
Arriva il Nipposario
Una collaborazione di
qualità per rendere note le qualità di due Paesi tanto lontani nelle origini e
tradizioni culinarie, l’Italia e il Giappone. Prende il via questa settimana la
joint venture tra ilGolosario
e il magazine giapponese
Ryoritsushin, con l’obiettivo di promuovere nel mondo la cucina
d’autore. Nasce così il Nipposario,
uno strumento attraverso cui le due case editrici si scambieranno articoli e
segnalazioni, secondo un percorso iniziato a Golosaria, la manifestazione
annuale che si tiene a novembre a Milano. Il primo articolo ospitato da IlGolosario.it
riguarda la cultura del
pesce palla in Giappone, mentre il sito http://r-tsushin.com, accoglie un racconto di Paolo Massobrio sulle origini del suo best seller
“ilGolosario”, che sta facendo proseliti nel Sol Levante e
sull’asparago bianco di
San Zeno di Cassola a Bassano del Grappa.
Braccia tornate all'agricoltura
L’agricoltura italiana torna a essere redditizia,
oggi più di ieri, grazie a costi di produzione calmierati, in particolare per
la riduzione delle quotazioni dei prodotti energetici. Secondo
il rapporto AgrOsserva, l’istituto di ricerca di Ismea e Unioncamere, l’Italia
registra un aumento di 8,7 punti percentuali di reddito agricolo rispetto
all’anno precedente. Che cresce anche rispetto alla media europea. Bene quindi
redditività, ma anche valore aggiunto (+3,8%), occupazione e ed export (36,8
mld di euro, +7,3%). Ma non solo, e dai e dai, a parlare sempre di cucina e di
nuovi prodotti dell’orto per i ristoranti, aumentano le nuove imprese nel
settore agricolo, che rappresentano il 9% del totale delle nuove attività
avviate in Italia. E crescono anche gli occupati (+4,7%). Molti dei quali donne
(4 donne su 10 nuovi) e giovani sotto i 30 anni che hanno riscoperto questo
settore apportandovi l’esperienza di famiglia ma rendendolo sempre più tecnologico e “pulito”.
MondodelVino alla ri(s)cossa
Non è che www.visitfrenchwine.com ci debba spaventare. Ma insomma l'ultima trovata dei nostri cugini d'Oltralpe per vendere meglio e di più il proprio vino è un'idea che poteva venire anche a noi. Intanto ci accontentiamo di una realtà come MGM MondodelVino che a
Mundus Vini 2015, il premio internazionale del vino istituito nel 2001,
ha conquistato il primo posto con ben 5 etichette, in particolare
Ricossa e Cuvage, più numerosi nastri d’argento. Autoctoni e vitigni
internazionali, questa la sua produzione esportata per ben il 94% con una
presenza in oltre 55 paesi. Nel 2013 MGM entra nel gruppo Mondodelvino SpA. MGM Mondo del
Vino produce circa 25 mln di bottiglie e 4,5 mln di BIB da 3l, che esporta in Stati
Uniti, Russia, Giappone, Emirati Arabi, Cina
e Australia. Le
uve sono selezionate attraverso accordi diretti con cooperative di produttori e
aziende private. Il gruppo fattura 96mln e 700mila euro, di cui 84mln e 400mila
all’estero. Ad aggiudicarsi
i premi gold: Ricossa Barolo 2012, Ricossa Barolo Riserva 2009 Ricossa Barbera
d’Asti Superiore 2013, Costabricco Asti e Cuvage Rosé Nebbiolo d’Alba Doc.
L’impresa è il “miglior produttore dell’anno 2015” secondo il concorso
internazionale al 13 aprile.AWC di Vienna e sarà presente a Prowein di Dusserdolf e a Vinitaly di Verona dal 10
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Loison diversifica nei biscotti
Chi ha assaggiato le sue colombe aromatizzate in vari modi, arancia, limone, mandarino, sa di cosa parlo. Sono le colombe Loison contenute in piccole scatole da pasticceria ma vendute anche nei supermercati. Una bontà che non ha eguali, se si escludono ovviamente picchi di eccellenza come Cova, a Milano. Adesso Loison, forte di una tradizione nella pasticceria che lo ha reso un marchio famoso, ha deciso di puntare ai biscotti, al burro naturalmente. Non vediamo l'ora di assaggiarli.
lunedì 14 marzo 2016
Su Marte e ritorno
Il ritorno alla materia, alla
sostanza, e il superamento della creatività, quando diventa pasticcio. E il
volo sopra tutte queste cose (alimentari).
Ecco in una riga, il nuovo
libro di Gualtiero Marchesi “I centotrentatre piatti”, né un ricettario né la
spiegazione di tecniche di cucina, ma un appello all’immagine, alla
composizione, all’idea e all’ispirazione ad esse legata. Per giovani cuochi e
non. E con questo breve omaggio al veterano della cucina creativa in Italia mi
congedo per un po’ dall’argomento cibo, per sondare quanto accade in cielo, nello
spazio.
Il 19 luglio 1969 l‘uomo
raggiungeva la luna con la missione Apollo 11. L’atterraggio sul nostro
satellite fu opera della Nasa e i tre astronauti erano Neil Amstrong, XX e XX. Amstrong
fu il protagonista dell’allunaggio. Gli altri erano Collins e Aldrin, che ne
tornò sconvolto. Anni dopo raccontò di un’esperienza “mistica”. Ma in realtà i
primi a tentare l’avventura erano stati i sovietici che mandarono nello spazio
una navetta con la cagnolina Laika, che non sopravvisse al viaggio. Adesso dalla luna si va e si torna e il
prossimo obiettivo, già raggiunto, è Marte. Marte presenta un’infinità di
vantaggi per i viaggi interstellari. Dopo la luna è il pianeta più vicino alla
terra e già nella metà dell’Ottocento un astronomo ne disegnò i canali e i mari.
La presenza dell’acqua sul pianeta rosso sembrava un fatto assodato. Così si
cominciò a favoleggiare di presenza di vita intelligente, molto più avanzata di
quella dell’uomo sulla terra. “Noi marziani” è il titolo di uno dei romanzi del
più famoso scrittore di libri di fantascienza del Novecento, Philip. K. Dick.
Noi e “loro”. Ma chi siamo noi e chi sono loro? Forse non lo sapremo mai. O
forse sì. Il robottino che scenderà su Marte somiglia in parte a CP8 di Guerre
Stellari. Ma guerra non sarà, speriamo, perché CP8 è dotato di una qualità
molto umana, il senso dell’umorismo. Dotati oggi di ogni comodità, tra cui una
grande varietà di cibo di cui abbiamo detto, gli astronauti potrebbero persino
spingersi tra poco molto più lontano e dare vita all’era dei viaggi
interstellari per comitive, di cui si stanno già occupando miliardari come
Branson dell’etichetta Virgin che progetta viaggi nello spazio per
multimilionari.
Pasta artigianale e acque potenziate
Due nuovi trend in fatto di
alimentazione sono sulle pagine dei giornali. La pasta artigianale di alta
qualità, apprezzata e scelta dagli chef e le acque potenziate, benefiche per la
salute. Cocco, carciofo, cetriolo, ma anche betulla e limone. L’ultima tendenza
in fatto di benessere sono le acque
potenziate, vere e proprie bibite che si apprestano a
sostituire soda e succhi di frutta. Ogni
bevanda si ottiene per infusione a freddo dei frutti o degli ortaggi scelti per
il proprio trattamento di bellezza; l’acqua che si ottiene contiene molti dei
loro sali e delle vitamine, che andrebbero invece perse in cottura. Le
migliori? Il carciofo,
che agisce sulla colecisti velocizzando la disintossicazione, oppure il cetriolo, rinfrescante e
rimineralizzante.
Cosa si mangia nello spazio
Volevo scrivere di nutrigenomica, adesso che è uscito un nuovo libro sulla dieta intelligente che enumera i vari smart food che fanno restare in forma e invecchiare intelligentemente. Invece, guardando Leonardo su Raitre ho trovato molto più interessante un'altra notizia. Quella del lancio di una sonda spaziale dalla Russia contenente nell'equipaggio degli ingegneri italiani che faranno atterrare su Marte una sonda capace di trivellare il terreno fino oltre a quanto si è andati trovando l'acqua. Il discorso è interessante per tre motivi: gli astronauti italiani, la probabilità di vita sul pianeta rosso (batteri, non di più) e il che cosa mangiano gli abitanti della navicella. Avevo già accennato al primo fiore nello spazio e alla possibilità di coltivarvi pomodori. Adesso sappiamo che bevono caffè italiano. Leggo e apprendo sul sito dell'Esa che gli astronauti, essendo molto lontani dai negozi (naturalmente!) devono poter contare su regolari approvvigionamenti di cibo. Periodicamente, una navicella automatizzata come il Veicolo di Trasferimento Automatizzato dell'ESA, o il Progress russo, raggiunge la Stazione carica di frutta fresca, acqua e pasti pronti.
I pasti nello spazio si sono molto evoluti dai tempi delle paste fredde in tubetti di alluminio e dei cibi a cubetti. Oggi i pasti nello spazio sono simili a quelli che consumiamo tutti i giorni sulla Terra: verdure surgelate e dessert, cibi refrigerati, frutta e latticini. Oggi il menù a bordo della Stazione Spaziale Internazionale comprende più di 100 piatti. Gli astronauti scelgono i propri menù giornalieri molto prima di volare nello spazio. Sono previsti tre pasti al giorno, oltre agli snack che possono essere consumati in qualsiasi momento della giornata. Vengono forniti condimenti come ketchup, senape e maionese. Sono disponibili anche sale e pepe, ma solo in forma liquida.
I pasti nello spazio si sono molto evoluti dai tempi delle paste fredde in tubetti di alluminio e dei cibi a cubetti. Oggi i pasti nello spazio sono simili a quelli che consumiamo tutti i giorni sulla Terra: verdure surgelate e dessert, cibi refrigerati, frutta e latticini. Oggi il menù a bordo della Stazione Spaziale Internazionale comprende più di 100 piatti. Gli astronauti scelgono i propri menù giornalieri molto prima di volare nello spazio. Sono previsti tre pasti al giorno, oltre agli snack che possono essere consumati in qualsiasi momento della giornata. Vengono forniti condimenti come ketchup, senape e maionese. Sono disponibili anche sale e pepe, ma solo in forma liquida.
Il cibo per lo spazio può essere in scatola o avvolto in fogli di alluminio. Può inoltre essere liofilizzato, a basso contenuto di umidità, precotto o disidratato (privato del contenuto d'acqua). Se il cibo è disidratato, gli astronauti possono consumarlo solo dopo avervi aggiunto dell'acqua calda. A bordo sono disponibili dei forni per riscaldare i cibi alla giusta temperatura. Anche molte bevande sono in forma disidratata. Sulla Stazione viene prodotta una certa quantità d'acqua riciclata, ma le missioni di rifornimento devono portarne altra a bordo. Le bevande vanno da tè e caffè a succo d'arancia, cocktail alla frutta e limonata. Assumere sufficienti quantità di calorie, vitamine e minerali è importante per gli astronauti come per gli uomini che vivono sulla Terra. Il loro fabbisogno calorico giornaliero è di almeno 2000 calorie. Durante la missione, i membri dell'equipaggio devono compilare un questionario al computer indicando i cibi che consumano. Gli esperti a terra forniscono consigli su come migliorare la dieta se necessario.
domenica 13 marzo 2016
Da chef a imprenditore
Paolo Marchi
dal palco di Identità Golose di quest’anno, come ogni anno a febbraio, fa il
punto sulla ristorazione italiana di qualità. E adesso informa che Paolo
Gentiloni, ministro degli affari esteri, in collaborazione con Stefania Giannini, ministro
dell’istruzione, e lo stesso Martina,
ha dato vita a un incontro il prossimo 15 marzo alla Farnesina a Roma. Alle ore
11 infatti ci sarà la cerimonia di firma del Protocollo di collaborazione
per la valorizzazione della cucina italiana all’estero, primo piano di
azioni concrete scaturite dal Food Act, «il progetto, nato dalla proficua
collaborazione con il Forum della Cucina Italiana, che coinvolge più
Ministeri, il Coni e diverse Istituzioni, per la più ampia partecipazione di
tutta la rete. Gli Chef, come sempre, i nostri ambasciatori». Gli chef, già,
come sempre, e magari gli chef con una o due stelle. Ma quanto costano al
cliente queste stelle? E soprattutto, per la prima volta, ci si interroga:
quanto costano al locale? E’ sempre a firma Paolo Marchi questa considerazione.
Vanno bene la qualità, l’estro, la creatività, la stagionalità e la biodiversità
dei piatti. Ma poi bisogna fare i conti con l’affitto, le tasse, quanto costano
i camerieri, la brigata di cucina ecc. Ad intuire l’aria che tira, da sempre
protagonista di ogni tendenza, Davide Oldani, nel suo spot per il cloud della
Tim, si fa chiamare non chef ma imprenditore. Ecco ci mancava proprio questo
passaggio, quando in questi locali, più che mangiare si annusa l’odore. Con
qualche lodevole eccezione, naturalmente.
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Le cene di pesce sul Lago di Garda
Fish&Chef
sul Lago di Garda è una grande manifestazione primaverile che coinvolge i
ristoratori del luogo in show cooking gratuiti e cene a pagamento (70 euro).
Una kermesse che non è proprio una sagra, quanto una valorizzazione tramite i
ristoranti dei prodotti del luogo. Pesce di lago, in testa, come recita il
titolo (fish). E in più è street food, street art e
street music. Un’occasione,
dal 21 al 27 aprile, per stare all’aria aperta in uno dei panorami più
affascinanti d’Italia e anche del mondo intero, dati i vacanzieri, soprattutto
tedeschi, che attira ogni anno. Il territorio del Lago di Garda. A fare da
cornice panorami mozzafiato come Malcesine, Gardone Riviera, Garda, Bardolino e
Costermano. 6 le cene gourmet. Tra i protagonisti alcuni dei più importanti
chef internazionali come Luca Marchini (1 stella Michelin) dell’Erba del
Re di Modena, Peter Brunel (1 stella Michelin) del ristorante
Borgo San Jacopo di Firenze, Andrea Berton (1 stella Michelin) del
ristorante Berton di Milano, Andrea Aprea (1 stella Michelin) del
ristorante Vun di Milano, Valentino Palmisano e Kido Toshimizu del
Ritz-Carlton di Kyoto, in Giappone. La conclusione dell’edizione 2016
sarà invece affidata al Dream Team Lake Garda composto dai top
chef del Garda che giocheranno in casa per interpretare i prodotti del loro
territorio.
venerdì 4 marzo 2016
La malaeducacion al ristorante
Trovo molto divertente questa lista stilata da Libero su cosa ci può rovinare una cena al ristorante. Tra le 20 cose peggiori: porzioni scarse, tavoli vicini all’ingresso o al bagno; musica di sottofondo sbagliata; cellulare che squilla sul tavolo; alzarsi per fumare; stuzzicadenti; venditori di fiori e questuanti; bambini maleducati; coperto costoso; conto non chiaro; cameriere scortese; foodgrafi (ovvero commensali che fotografano i piatti); illuminazione sbagliata; vorrei ma non posso dello chef; pietanze a rate ai vari commensali; più di 15 minuti tra una portata e l’altra; cani; bagno sporco; pane dello chef (va bene quello del fornaio); vino troppo caro. (Aggiungiamo: e i clienti esageratamente pretenziosi?). E noi aggiungiamo: quelli che si alzano in poco spazio colpendoti la schiena con la sedia? Quelli che pretendono di entrare con il cane? Quelli che attaccano alle sedie attorno al tavolo i seggiolini dei bambini e tirano fuori da enormi borse biberon&c.? Quelli che tentano di sorpassarti se c'è la fila per sedersi?
martedì 1 marzo 2016
Dove mangiano gli italiani
Cambia il lavoro, cambia il tempo libero e cambiano
le abitudini degli italiani. Non più riuniti intorno al desco familiare, ma
abituati ormai già da qualche anno, nonostante la crisi, a mangiare sempre più fuori casa. Secondo i dati Coldiretti la spesa degli italiani per mangiare fuori casa
nel 2015 sale a 76 miliardi, pari ad oltre 1/3 del totale (35%) dei consumi
alimentari di quasi 220 miliardi di euro. Molti mangiano fuori in settimana e
in pausa pranzo: questa la chiave anche per leggere il successo dello street
food, il cibo da strada sui camioncini, che conquista 35milioni di
concittadini. E va forte anche il food
delivery, la consegna del cibo a casa, attraverso il web. Lo dicono
gli investimenti in questo settore: un miliardo e mezzo di dollari con 137
operazioni in 21 Paesi. Finanziamenti record per Womai, Blue Apron e Hello
fresh, che portano il cibo fresco a casa (in particolare forniscono ingredienti
e ricette) e si contendono il settore con giganti come Amazon, Uber e Google.
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