martedì 3 novembre 2015

Ad Arese il più grande shopping center


Il sito della tv Svizzera italiana è molto dettagliato e dedica una pagina intera ad Arese (Mi), sulla A8, autostrada per la Svizzera, dove sarebbero tutti sul piede di guerra. In realtà solo una parte, perché la cittadinanza in generale sembra o non saperne molto o addirittura non preoccuparsene per niente, tranne i piccoli commercianti della stradina del centro che in realtà sono molto pochi. E qualche piccolo quartiere con negozietti  che oggi non si chiama più centro storico, ma centro commerciale naturale. Con buona pace di Marc Augé, il sociologo dei consumi che ha messo in guardia contro i centri commerciali in quanto “non luoghi”, crocevia di persone che non si conoscono, si incrociano per un attimo e non fanno certo il cuore di una città, anche se Milano con gi interventi per il centro storico di Giuliano Pisapia è molto migliorata. Peccato non aver pensato alle periferie, che sono ancora da terzo mondo.

Il sito della Tv Svizzera, che però non parla della presenza in zona di una Conad appena ristrutturata e di una Esselunga molto grande, continua poi: “Non bastava Expo (che ad Arese ha posto qualcosa come 11 mila parcheggi auto). Non bastava la quinta corsia sull'autostrada, già peraltro trafficata ogni giorno. Ora sta per arrivare anche questa mega struttura commerciale, l’Arese Shopping Center della Grande I di Brunelli che (si dice) porterà circa 50 mila auto al giorno in zona. Per questa ragione è nato un battagliero comitato, “Passaparola”, che ha raccolto circa 5.000 firme di cittadin (in tutto la cittadina ne conta 19mila) preoccupati per il possibile aumento del traffico in una zona fino ad oggi considerata esclusiva e residenziale. Occuperà una parte (si dice 77 mila mq ma considerando l'intera struttura si arriverà a oltre 120 mila mq) dell’area dello stabilimento ex-Alfa Romeo, rientrando così in un più ampio progetto di riqualificazione dell'area.”

Naturalmente si tratta di un'opera discussa per dimensioni e impatto ambientale, una vera cattedrale dello shopping, la più grande in Italia e forse nella stessa Europa con un ipermercato enorme: una food court con 25 ristoranti, oltre 200 negozi di marche famose (dall'elettronica all'abbigliamento) e parcheggi coperti per più di 6.000 vetture. Complessivamente l’investimento totale previsto è intorno al miliardo di euro e oltre al gruppo Brunelli (marchio Ipermercato e capofila del progetto) ci sono Euromilano, Intesa Sanpaolo, Unipol e altri soci minori, che da quasi 18 anni (il potere della burocrazia in questo caso non è poi tanto negativo, ma concedere lo stesso alla fine la licenza non fa che rendere gli interessati ancora più interessati a cannibalizzare l’intera zona) attendevano i permessi di realizzazione. Ci guadagneranno, in termini di ripresa del mercato immobiliare almeno le case vicine; o per arrivare ai 120mila mq di occupazione del suolo si costruiranno ancora case concorrenziali con le più vecchie, quasi tutte di classe G, perché di classe energetica A?

Si dice che l’ipermercato aprirà primavera prossima, ma le selezioni per eventuali occupati all’interno della struttura sono già chiuse. Alla faccia del jobs act.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento