giovedì 5 giugno 2025

Un ecosistema sconvolto (e c'entrano Russi e Giapponesi)

Una volta con la fine di giugno, si contava quanto Pil (Prodotto interno lordo) ancora ci si poteva aspettare di produrre, per l'appunto, a livello nazionale. Adesso, con la globalizzazione, è già un vanto che il nostro stand, alla Fiera delle produzioni agricole, sia visitato da tanti Giapponesi. Cosa è successo nel frattempo? Un mezzo miliardo di cose di cui è molto difficile rendersi conto. Restiamo all'agricoltura. Non è un caso che le terre azotate siano anche le più vocate alle colture per il contenuto di un nutriente essenziale per le piante. Che favorisce la crescita vegetativa, lo sviluppo di fiori e frutti la resistenza alle malattie. Ma l'eccesso di azoto può anche provocare l'inquinamento delle acque, disturbi della crescita e danni all'ambiente con lo sconvolgimento dell'ecosistema. Ecco perché siamo ad un punto di svolta. Si è parlato tanto di resilienza, più recentemente di evoluzione. Ma adesso in realtà siamo allo stallo. Ognuno si tiene le sue convinzioni (e i suoi terreni). E non c'è più una chiara volontà di tutti gli operatori sulle varie aree di operare per il bene comune. Un bene che non conta nulla per la Russia e a questo punto nemmeno per il Giappone (che comunque ne avrebbe ben donde da ridire).

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