lunedì 7 dicembre 2015

Salute e gusto: come regolamentare le etichette


Secondo iI Bureau pour la protection des consommateurs, gli acquirenti vogliono etichette chiare. Anche una ricerca Ispos lo conferma:  il 31% degli italiani controlla gli ingredienti indicati sulle confezioni e pretende informazioni leggibili ed esaustive.

Nei Paesi occidentali 83 consumatori su 100 leggono le etichette prima di decidere quali prodotti alimentari mettere nel carrello della spesa. Controllano soprattutto la lista degli ingredienti, perché nel loro piatto e in quello dei loro figli, infatti, vogliono solo alimenti realizzati con ingredienti naturali, semplici e "puliti".

Tra questi, un posto d’onore spetta ai formaggi Dop italiani, che hanno una lista degli ingredienti davvero brevissima: latte fresco, sale e caglio. A sottolinearlo è Afidop - l'Associazione che riunisce le più importanti produzioni casearie tutelate italiane, creata dai Consorzi di tutela con Assolatte e Confcooperative.

Ma la questione dell’etichettatura è tutt’altro che semplice o risolta una volta per tutte. Di volta in volta, dal prosciutto al vino, dall’olio ai formaggi, la Commissione di Bruxelles mette a punto nuove norme che riguardano le indicazioni nutrizionali, i claims “pubblicitari”, la percentuale di grassi saturi e insaturi, quella di zucchero e sale e adesso anche gli allergeni (es. il glutine contenuto nei cereali, farine, farro, prodotti a base di grano). La questione riguarda le carni e il pesce, i formaggi e i vini, le conserve e il latte.

Tutti gli obblighi e gli adempimenti delle aziende di produzione, dei laboratori di analisi e del personale addetto ai controlli e degli organismi di certificazione sono stati l’oggetto di un convegno a Parma il 16 novembre tenuto da SSICA, Stazione sperimentale per l’industria delle Conserve Alimentari, e Accredia.

 La certificazione di prodotto nel settore alimentare è costituita dai Regolamenti CE, e pare che adesso la Commissione europea sia orientata a reintrodurre l'obbligo di segnalare sull'imballaggio il nome e la sede dello stabilimento di produzione degli alimenti. Dalle norme UNI-ISO per i procedimenti produttivi e, per quanto riguarda gli enti di analisi, da Accredia. Che comprendono precisi obblighi, adempimenti e responsabilità amministrative e penali che configurano il reato agroalimentare: un sistema multidisciplinare che riconosce e distribuisce responsabilità in capo ai vari attori.

Ma ci sono anche enti che controllano con metodi interni e/o privi dell’accreditamento dei metodi ufficiali di analisi. In tutto questo sistema bisognerà mettere ordine anche in vista della crescita del commercio online, che prevede norme diverse in etichetta, e del biologico, in continua e rapida crescita.

 

 

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