giovedì 2 luglio 2015

Acquisti green: anche gli hotel possono fare la loro parte

Portabandiera del riciclo, riuso e risparmio energetico a ogni livello, la catena di arredamenti Ikea, si fa anche portavoce degli “acquisti verdi”. Le lampadine a risparmio energetico, il frangiflutti per il rubinetto che perde, l’installazione di vasche per l’accumulo di acqua piovana per usi sanitari ed igienici. I pannelli fotovoltaici per l’assorbimento di energia solare, l’acquisto di prodotti di legno a marchio FSC per la salvaguardia delle foreste. L’uso di carta per impieghi igienici e sanitari, o per l’ufficio, riciclata. Gli alberghi dovrebbero tenerne conto. Oltre ad un notevole risparmio di risorse a tutti i livelli, anche economico, sono oggi un veicolo di comunicazione di notevole importanza. Trivago non li sponsorizza ma pensiamo a tutti i prodotti cosmetici, i saponi, i bagno schiuma e le creme biologiche, le sostanze parafarmaceutiche naturali che si stanno imponendo a ogni livello, nei nuovi negozi e sul web. Pensiamo anche al biologico, al vegano e al gluten free nel food. Ai prodotti con la soia e con il tofu, a quelli senza lattosio tra i quali vari yogurt come Provamel, biologico, senza zucchero e con pezzi di frutta. Al crudismo e a tutte le varie diete a base delle vitamine di frutta e verdura (Leni’s è in prima fila in questo settore con le fette di mela dell'Alto Adige sbucciate e lavate in buste da 80 e 400 g, con la sola aggiunta di vitamina C antiossidante). Pensiamo al pomodoro e all’anguria, un frutto adesso di stagione, che contengono licopene, una sostanza che combatte l'invecchiamento. Tutte proposte che si possono fare per la prima colazione. Non saranno "la panacea di tutti i mali", ma certo aiutano un organismo che genera allergie per il troppo stress (ricordate la pubblicità del Cynar, liquore a base di carciofo, contro il logorìo della vita moderna?) a ritrovare il suo naturale equilibrio. “Let’s move” e gli orti verticali sono altre due novità, introdotte in America, per contrastare lo junk food, cibo spazzatura. E riportare l’equilibrio tra chi nel Nuovo Mondo è obeso, ma sono i più poveri, perché al Mc Donald’s si mangia con poco, anche se adesso ha introdotto le insalate e i prodotti come lo speck e il Parmigiano a marchio Igp, e chi mangia troppo poco. I contadini del Sud del mondo, costretti a lavorare per pochi spiccioli e sottoposti al fenomeno del land grabbing (l’affitto delle loro terre per sfamare altre nazioni come la sempre più popolata Cina). Prendendo spunto da tutto questo movimento di ritorno alle materie prime naturali, anche gli alberghi possono fare la loro parte con acquisti mirati e con l’invito ai loro ospiti per esempio di non cambiare gli asciugamani tutti i giorni. Certo ci sono hotel e hotel,  e un 5 stelle non potrà mai avanzare una proposta di questo genere, ma tutti i piccoli accorgimenti salva sprechi e i materiali naturali: sedili e panchine in legno naturale, un bel terrazzo con tante piante, se l'hotel non ha il giardino, illuminazione a led, sono ormai sempre più apprezzati da ogni viaggiatore internazionale, soprattutto da quello abituato a spostarsi su voli no frills. Le controindicazioni? Questi prodotti, soprattutto il bio nella cosmesi e nell'alimentazione, sono spesso molto più cari di analoghi prodotti convenzionali. E spesso si sospetta che per esempio le patate biologiche siano tuberi su cui hanno spolverato sopra un po' di terra. Come sempre, non è tutto oro quello che luccica. Ma l'impegno per salvaguardare l'ambiente, il recupero e il riciclo contro gli sprechi e la deforestazione meritano un po' di impegno. Che non è certo quello della cucina degli avanzi che ammanniscono in certe trasmissioni televisive  sponsorizzate adesso da Expo, ma quella delle nostre madri, noi figlie degli anni Cinquanta, che ci hanno insegnato a non buttare via nulla.  




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