lunedì 22 giugno 2015

Oasi verdi tra i capannoni


Un’ oasi al posto dei rifiuti. Il protocollo di Kyoto (-20% di sostanze inquinanti nel 20% dell’atmosfera entro 20 anni) sta cominciando a dare i suoi frutti non solo nelle aree “storiche” della deforestazione, come l’America Latina, dove il Costa Rica  è diventato il Paese più green del mondo, ma anche qui con la creazione delle oasi delle biodiversità  nelle ex discariche. Il via ai lavori è stato dato il 16 giugno scorso con la firma del Protocollo dei “Parchi per Kyoto in Comune”, presente Piero Fassino, presidente dell’Anci. Ma a Mole di Maiolati Spontini, nelle Marche, i lavori per impiantare alberi, cespugli e arbusti in un’area precedentemente adibita a discarica, “La Cornacchia”, sono già finiti. E’ così nata una delle prime oasi italiane delle biodiversità per le quali a livello nazionale si cercano sponsorizzazioni. I piccoli polmoni verdi ridanno vita ai terreni e sono realizzati per sgombrare i cieli dalla pesante cappa grigia che negli anni dell’industrializzazione ha pesato sulle città e sulla salute dei suoi abitanti. Adesso che nelle fabbriche sono al lavoro i robot, si punta all’energia pulita e c’è la crisi, un mondo più green è alle porte tra i tanti grandi magazzini e capannoni dismessi di cui è disseminata la provincia del BelPaese.

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