lunedì 4 giugno 2012

Sale (e non sole) nero

Ieri, domenica 3 giugno, ero al ristorante Ribot di Milano, sempre una piacevole conferma, a sostegno della tesi che quando si va sul tradizionale, ancor più che sul creativo, si mangia e si è trattati bene, per festeggiare il diciottesimo compleanno di mio nipote Edoardo. Nel menu ho intravisto, senza dargli troppa importanza, un filetto, o costata (il Ribot è specializzato in carne), al sale nero. Non lo conoscevo, ma sapendo di altri sali "strani", il "Fleur du sel" della Camargue, o il sale rosa, il sale Maldon ecc. non ci ho fatto molto caso. Quando sono tornata a casa, però, ascoltando Radio Popolare, ho appreso che da poco il sale nero è in vendita anche al supermercato, al non indifferente prezzo, pare, di 10 euro per 110 grammi (chissà poi perché 110 invece di 100 ... boh). E che proviene dall'isola di Molokai, nelle Hawaii. Ho controllato e un aneddoto di Wikipedia (ma non sarà di quelli aneddoti che stanno appunto solo su Wikipedia?) racconta che a Molokai due secoli fa venivano esiliati i lebbrosi. Per il resto sembra che l'isola non abbia finora strutture da turismo di massa e conservi invece le sue bellezze naturali (dal sito di Lonely Planet). Comunque la curiosità sull'origine del sale nero, che conterrebbe carbone attivo e sarebbe perciò disintossicante e anche meno salato del sale normale, rimane ...

Nessun commento:

Posta un commento