lunedì 25 giugno 2012

La cucina del futuro

Che la tradizione, in cucina, sia il nostro futuro, è un argomento talmente dibattuto da non spenderci nemmeno una parola. Ma c’è ancora chi ci crede, soprattutto se la protagonista è la pasta, il nostro piatto tradizionale per eccellenza. E’ così che il centro di formazione gastronomica Academia Barilla, nel chiudere da poco il Forum della Cucina Italiana nel Mondo, svoltosi presso la propria sede di Parma, in collaborazione con Itchefs-Gvci, e premiando nell’occasione del Pasta World Championship il giapponese Yoshi Yamada, ha voluto sottolineare come questa sia stata l’occasione di riflettere su quale sarà lo sviluppo futuro della cucina italiana. In Italia e nel mondo.
Bavette con vongole, cozze, calamari e scamponi,”, un non italiano che gioca con i semplici gusto italiani, in un piatto tradizionale, basato sulle eccellenze, sulla stagionalità e, ancora una volta, sulla tradizione, non è certo una novità. Basti pensare a tutti i Campionati della pizza vinti ormai da giapponesi. Certo, se la ristorazione italiana nel mondo, molte volte gioca sull’ “italian sounding”, ribadire la superiorità delle materie prime e delle ricette originali porta acqua al mulino dei produttori italiani. Ma la cucina, la gastronomia, la ristorazione mondiale è andata talmente avanti e talmente oltre che si rischia di combattre battaglie di retroguardia. Forse sarebbe meglio guardare ai tanti ristoratori giovani e nuovi che anche a New York, per esempio, propongono una cucina italiana fuori dagli schemi classici e una cucina americana con richiami italiani del tutto inediti. Gli esempi ci sono, basterebbe andarli a scovare e farsi interpreti, questa volta sì, di una vera cucina del futuro.

Nessun commento:

Posta un commento