domenica 4 marzo 2012

Slavoj Zizek e il cibo censurato

Filosofo marxista sloveno nato a Lubiana nel 1949, Slavoj Zizek è anche uno psicoanalista lacaniano. Ma io preferisco chiamarlo critico culturale anche per sgombrare il campo dalle accuse di impostura intellettuale che non vengono risparmiate ai suoi due maestri. E questo soltanto perché certe teorie rivoluzionarie sono ancora scomode: proprio ciò che le rende, secondo me, tanto interessanti. Così quando oggi ho letto su “La Lettura”, supplemento culturale domenicale del Corriere della Sera, le due pagine di Zizek sull’ “epurazione del piacere” ho subito pensato di scriverne un post. Anche perché la critica che ne fa questo intellettuale tocca temi quali il cibo, colpevole secondo lui oggi di essere censurato, come si faceva all’epoca della dittatura stalinista, in nome però questa volta del massimo dell’argomento del politicamente corretto: la salute.
Ma l’ atteggiamento pseudo culturale e pseudo scientifico con cui si esorta nelle democrazia di oggi a non fumare sigarette, tranne poi considerare più leciti gli spinelli,  bere caffè senza caffeina, vino o birra senza alcol, biscotti senza zucchero, pasta senza glutine, latte senza lattosio, salumi senza grasso ecc., è lo stesso di chi lo addebita a Zizek e soci. Perché accusare di perversione il comportamento opposto, godere di un buon piatto senza preoccuparsi troppo dei suoi effetti sulla salute, è evidentemente una limitazione delle libertà individuali. Il problema è che abbiamo talmente tanto introiettato questi divieti da pensare di essere noi a sceglierli. Insomma crediamo veramente di volere quello che ci viene imposto. E siamo arrivati a desiderare piaceri solo se epurati. Ma le epurazioni le faceva Stalin…
E, per quanto riguarda il cibo, già Anthème Brillat Savarin nella Fisiologia del Gusto accusava per esempio il lesso di far perdere alla carne la sostanza responsabile del suo sapore, l’osmazoma. Adesso c'è anche la Pasticceria Dinamica di Corrado Assenza, con ingredienti più leggeri e meno grassi. Se si tratta di combattere colesterolo e trigliceridi, niente da dire. Ma c'è da chiedersi, come fa Zizek, perché proprio una società permissiva come la nostra si affanni tanto a epurare il piacere, privandoci del suo senso autentico. 
 

Nessun commento:

Posta un commento