"diario sul cibo per chi non crede che il cibo sia cultura ma nutrimento e garantirlo a tutti sarebbe già un bel passo avanti...esistono 'il pane e le rose'…assicuriamo il pane a tutti perché tutti possano avere anche le rose…"
giovedì 24 aprile 2025
Consumi ed export dell’Asparago verde di Altedo
Di che cosa crede di parlare il ministro dell’agricoltura dell’attuale governo quando parla di sovranità alimentare non si sa. Ma ciò che preoccupa è che forse non lo sa nemmeno l’opposizione. Dati alla mano, e di questo si dovrebbe parlare quando si parla di guerre commerciali, fino a quando non è arrivato Trump, il commercio libero globale ci consentiva ampi spazio di miglioramento dell’export delle nostre specialità, che sono uniche, nel mondo. Il Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo, per fare un solo esempio stagionale, IGP (Indicazione geografica protetta, può crescere ed essere processato solo nella sua zona di provenienza), in collaborazione con CSO Consorzio Servizi Ortofrutticoli Italy (e già quell’Italy stona con le nostre eccellenze alimentari, perché non chiamarlo semplicemente Italia?), ha intrapreso fin dal 2003 iniziative per far conoscere le caratteristiche e le potenzialità del prodotto sia dal punto di vista produttivo che commerciale. Dalla qualità al legame col territorio, dalla tradizione alle attività del prossimo futuro, molti i temi trattati tra cui la storia del consorzio, nato nel 2003, la produzione, la commercializzazione e la valorizzazione. I consumi interni sono in netta crescita negli ultimi due anni, circa 24mila tonnellate e le esportazioni sono salite da circa 1.000 tonnellate nei primi anni Duemila alle attuali 8.000. “La produzione dell’asparago interessa molte regioni italiane – ha affermato Tomas Bosi di Cso – ma esiste un riconoscimento della qualità legato alla forte vocazione del territorio, che vede l’Emilia-Romagna, insieme al Veneto, ai primi posti. La produzione di asparago in Italia è molto concentrata sulla tipologia verde (di asparagi ce ne sono ottimi anche di bianchi) che peraltro è in crescita.” I punti salienti della modifica al Disciplinare di produzione riguardano l’aggiornamento delle varietà e aspetti legati al confezionamento e alla presentazione del prodotto. Una gestione razionale dell’uso dell’acqua è importante per abbassare il costo della manodopera e per prolungare la vita dell’asparagiaia. Importante è anche l’innovazione varietale. Ma solo il 40% delle famiglie italiane acquistano asparago, un po’ per la non conoscenza del prodotto e molto per l’inflazione attuale che ha spinto il suo prezzo a salire, con un consumo medio annuo di 2,3 kg: ci sono quindi ampi spazi di miglioramento. Coop ha introdotto la referenza nella sua linea Fior Fiore e Conad in Sapori&Dintorni, Esselunga li vende nella sua linea Top Quality.
Asparago, una varietà di verdure dalle molteplici qualità organolettiche, quella diuretica principalmente. Ma, come si diceva più sopra, solo il 40% delle famiglie italiane lo acquistano, con un consumo medio annuo di 2,3 kg. La produzione è molto concentrata sulla varietà verde la cui modifica del disciplinare di produzione riguarda l’aggiornamento della varietà e aspetti legati al confezionamento e alla presentazione del prodotto. Quello bianco è più pregiato e forse anche per questo meno presente sulle tavole degli italiani. Due le ricette classiche per gustarli al meglio. Intinti nel rosso d’uovo delle uova al tegamino oppure conditi con formaggio grattugiato e burro fuso e magari una spolverata di tartufo, visto che siamo in stagione. Ma si possono anche condire con maionese oppure olio di oliva extravergine.
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