giovedì 11 aprile 2024

Salumi e Covid: si poteva fare di più

Adesso che l’ex primo ministro Giuseppe Conte (quello su cui è gravata, per intenderci, la mannaia del Covid e delle misure da adottare per il suo contenimento) si batte contro il “campo largo” con il Partito Democratico, ricordiamo brevemente cosa aveva fatto durante la pandemia, un evento su scala mondiale che raramente si ripete nella storia. Mentre su tutt’altro fronte si combatteva per il benessere animale, contro le scrofe in gestazione nelle gabbie, Assica, l’Associazione confindustriale della carne e dei salumi chiedeva interventi più incisivi a sostegno della produzione di salumi e di tutta la loro filiera. Difficoltà nell’export, per tutto il 2019, e necessità di importazione di carni suine dalla Cina (il focolaio di coronavirus) per la carenza delle stesse in Europa, avevano messo a dura prova il comparto. Con perdite di fatturato stimate in 250 mln di euro al mese. Si chiedeva pertanto un’attenzione particolare per far ripartire la produzione, i consumi interni e l’export che tenesse conto anche dei costi che le aziende si sobbarcavano per la certificazione di origine. Importantissima per salumi quali ad esempio il prosciutto crudo di Parma, la mortadella di Bologna e il prosciutto crudo di San Daniele del Friuli. Secondo Antonio Levoni, l'allora presidente Assica, bisognava favorire la piena occupazione nel settore. Senza contare però che questa avrebbe comportato un aggravio per le piccole imprese di cui è costellata la nostra bella Italia senza venire incontro alle richieste di una giusta retribuzione agli occupati o occupandi. Inoltre le consistenti risorse, 500 mln di euro dedicate ad azioni di aiuto strutturale per tutte le filiere alimentari, sono diventate solo un mero sgravio fiscale per il settore primario. In sintesi, secondo Levoni, “Bene le misure di sostanziale aiuto per la produzione primaria nazionale di suini; ma rammarico per la mancanza di fondi dedicati alle filiere nel loro complesso. I 90 mln di euro per la zootecnia intervengono soprattutto a vantaggio della prima. Ma la filiera è composta da tanti anelli.”

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