mercoledì 24 febbraio 2021

La pandemia induce a ripensare il lavoro in fattoria

“Siamo una specie animale, legata in modo indissolubile alle altre, nelle nostre origini, nella nostra evoluzione, in salute e in malattia”. Così scrive lo scrittore David Quammen nel suo libro Spillover, che analizza lo sviluppo delle zoonosi, infezioni animali trasmissibili agli esseri umani che oggi purtroppo conosciamo tutti molto bene. Abbiamo saccheggiato e rovinato la natura al solo  fine di produrre profitto. Impegnata da anni nella difesa delle specie animali, CIWF, Compassion in Wordl Farming, la onlus operante in altri quattro Paesi europei, oltre all’Italia, avanza da noi una proposta di legge per rendere obbligatorio segnalare in etichetta come sono allevati pulcini, scrofe e vacche: 0 biologico, 1 a terra, 2 all’aria, 3 al semicoperto, 4 intensivo. Per indurre il consumatore a scelte consapevoli e sensibilizzare gli allevatori. Un altro modo di produrre la carne è possibile. Perché non pensarci?

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