mercoledì 17 aprile 2013

A.A.A. pizzaioli cercansi


In Italia esistono 25mila pizzerie con servizio al tavolo, più altrettante al taglio. Il settore, secondo dati Fipe (la Federazione Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia), genera un fatturato di nove miliardi all’anno. Che non accenna a diminuire, soprattutto a pranzo, perché, anche con la crisi, si riescono ancora a spendere appena dai 7 agli 11 euro per una pizza e una bibita. La pizzeria media si estende su 126 metri quadrati, ha 67 coperti all’interno e 23 all’esterno, se dotata di un dehor, e un volume d’affari di 260mila euro l’anno, resta aperta 280 giorni su 365 e impiega 6,5 dipendenti.  La forza lavoro complessiva arriva a 240mila pizzaioli occupati, ma se ne cercano altri seimila, qualificati. Si rende così necessaria la loro formazione e se ne è parlato a Fiera Parma, ieri 16 aprile, durante “Pizza World Show”, il Salone Internazionale della Pizza, che ha ospitato una  tavola rotonda sull’argomento con molti relatori esperti. L’80% del fabbisogno di pizzaioli specialisti riguarda le piccole imprese e oltre un’assunzione su due tra quelle non stagionali – assicura Fipe - è a tempo indeterminato. Per ora sono i pizzaioli esperti che assumono a trasmettere agli altri le necessarie nozioni, e i più interessati al mestiere a Milano sono per esempio gli egiziani, dove sono già 100 in forze al settore.
Ma l’occasione dovrebbe fare gola anche a molti giovani italiani, anche perché diventare un bravo pizzaiolo è un trampolino di lancio per sviluppare affari nel mondo delle pizzerie per happy few, il regno della pizza gastronomica dove la fantasia di chi la crea e l’attestata qualità superiore delle materie prime impiegate per realizzarla garantiscono guadagni superiori (qui  la sola pizza può costare anche 12 euro). Anche se per la verità, alcuni critici gastronomici storcono il naso di fronte alla definizione “pizza gourmet” e asseriscono che la pizza è un alimento semplice che deve restare tale a patto di saperlo realizzare ai massimi livelli, senza fronzoli. Altri vedono invece nella sua evoluzione la massima espressione della creatività e del genio italiano in cucina, dato che la pizza l’abbiamo solo noi, e certi prodottini dop specialità del territorio, anche. Seimila posti di lavoro in più, data l’attuale situazione occupazionale in Italia, non saranno un granché, comunque, ragazzi, se vi interessa, fatevi avanti, che un posto di lavoro ancora sicuro vi aspetta.

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