sabato 14 marzo 2020

Coronavirus: IVSRA chiede misure per sostenere il turismo

Siamo ancora in piena emergenza coronavirus, il Governo cerca disperatamente accordi con i sindacati per scongiurare il pericolo disoccupazione nelle nostre aziende (che, lo ricordiamo, sono tutte piccole e medie) e c'è già a chi pensa a come rilanciare il nostro turismo se non proprio ora (a Pasqua per esempio) ma almeno a partire dalla prossima estate. La questione, si sa, è annosa. L'Italia negli ultimi 15 anni è passata dal primo al quinto posto nelle destinazioni turistiche e non per il coronavirus. Ora si tratta, secondo IVRSA, Istituto per lo sviluppo del turismo agrario e agriturismo, di rilanciare e sostenere i piccoli imprenditori del settore, ad esempio abolendo l' imposta di soggiorno (10 euro), nei luoghi dove vige, e sostituirla con un incentivo di soggiorno (10 euro a persona  a carico della fiscalità generale). "Il turismo italiano - dice Mario Pusceddu - presidente IVSRA - è ora in ginocchio: prenotazioni in gran parte disdette, restituzioni di caparre per svariati milioni di euro, perdita di presenze (pernottamenti) nelle imprese ricettive nell' ordine del 70-80%." Il turismo è il nostro "petrolio" e serve che ritorni ad essere più competitivo", chiosa Stefano Caporossi, membro di IVSRA. Già nel 2019 il settore in Italia era negativo (-9% dei viaggi e -5% dei pernottamenti) rispetto ad una crescita delle altre destinazioni internazionali nell'Area Mediterranea del +5%. Una tendenza che difficilmente si invertirà finché la nostra Penisola sarà stretta nella morsa delle "zone rosse".

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