lunedì 4 luglio 2016

Ikea apre in India


Dopo quasi 30 anni di presenza commerciale, aprirà nel 2017 il primo negozio. E molti altri seguiranno nell’arco di otto anni.

Apre in India, nel 2017, il primo negozio Ikea. E molti ne seguiranno nell’arco di 8 anni. La sua presenza commerciale nel Subcontinente asiatico risale a 30 anni fa. Ma solo adesso le leggi permettono ad un’azienda controllata al 100% da una proprietà straniera di operare sul territorio indiano. Ikea intende aprire 25 negozi in otto anni. Il primo sorgerà di fronte alla stazione della metropolitana della nuova area di Hitech City a Hydebarad, una delle maggiori città indiane, con 8 milioni di abitanti. Il nuovo mercato ha un immenso potenziale, con una classe media in rapida ascesa che ha aumentato i suoi livelli di reddito. Ikea va inoltre nelle scuole a presentare l’azienda e il marchio a coloro che potranno diventare nuovi collaboratori o clienti. Ikea sarà anche autorizzata a vendere online. E sono in corso trattative per introdurre il part time e consentire lo svolgimento delle attività logistiche nella notte. Ikea già comprava i suoi prodotti in India, soprattutto il tessile e i tappeti , adesso ha iniziato la selezione del personale per cercare i 500 co-worker del primo negozio. Con l’obiettivo di arrivare alla formazione professionale per un milione di donne. Attualmente l’India rappresenta solo il 3% della produzione di Ikea. Ha 50 fornitori con 45mila dipendenti in India e  subfornitori con 400mila dipendenti. Entro il 2020 conta di raddoppiare il numero di fornitori locali e aumentare il numero di categorie di prodotti. Secondo i piani aziendali, la produzione locale dovrà coprire il 30% della domanda entro il 2022, usando materiali indiani quali il bambù, noce di cocco, giacinto d’acqua, fibre di banano e scarti della lavorazione dello zucchero. Il bilancio di esercizio del Gruppo 2015/2016 chiude a 31.9 mld di euro di vendite a livello mondiale con un incremento di fatturato dell’11,2%. La presenza in India di un gigante monomarca in un Paese in cui la distribuzione è arretrata e frammentata è una novità di non poco peso.

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