giovedì 23 febbraio 2012

Ue e Usa riconoscono a vicenda le proprie norme sul bio

La crisi incalza e il costo della vita pesa sempre più: riso (+6%), cioccolato e dolci (+4,1%), burro (+6,8%), formaggi (+4,3%), e a far da traino il prezzo dei carburanti che ha toccato in un anno l'aumento record del 17,4% per la benzina e del 25,2% per il gasolio. Ma c’è un comparto ancora in buona salute, quello degli alimenti biologici, benché i suoi prezzi siano in media più alti dei prodotti normali. Come si spiega?
Gli esperti di marketing dicono che la recessione economica provoca una polarizzazione dei consumi, ossia una crescente divaricazione tra coloro che possono spendere ancora tanto, privilegiando beni di lusso e di maggiore qualità, e la vasta platea di chi spende sempre meno, facendo a meno forse anche del necessario (e certamente non concedendosi extra oppure il biologico quando c’è l’analogo convenzionale).
Spariscono insomma classe e consumi medi e con essi la società come l’abbiamo  conosciuta in questi ultimi decenni di crescente benessere. Non si sa ancora cosa la rimpiazzerà. Intanto per quello che è il consumo di base e irrinunciabile, l’alimentare, vanno forte i ristoranti di lusso e in base alle ultime stime il valore complessivo del comparto biologico negli Stati Uniti e nell'Unione europea è di circa 40 miliardi di euro aumentando ogni anno.
Così settimana scorsa l’Unione europea e gli Usa hanno raggiunto un accordo, che sarà operativo dal primo giugno, sulla reciprocità tra i rispettivi regolamenti di certificazione dei prodotti biologici. Questo significa che il biologico certificato Usda in America e quello certificato dai vari organismi secondo gli standard europei sarà riconosciuto, e quindi venduto, su entrambe le sponde dell’Atlantico senza ulteriori controlli.
L’equivalenza dei sistemi di certificazione così sancita con la Ue segue quella già accordata dagli Usa a Giappone e Canada. Prevedendo però che la Ue non possa esportare in America prodotti agricoli derivati da animali trattati con antibiotici e prodotti ittici. Mentre sarà vietato importare dagli Usa ogni tipo di raccolto agricolo trattato con gli stessi. Per i prodotti destinati al dettaglio, etichette o confezioni riporteranno l’origine, il logo Usda e il logo europeo per il biologico. Ogni variazione delle norme di controllo sarà notificato da entrambe le parti ed eventuali contestazioni verranno risolte dall’ Organic Working Group.





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