venerdì 2 dicembre 2011

Con tutte quelle, tutte quelle bollicine...

Leggevo in questi giorni sul Corriere della Sera che il momento, ancora lontano dalle Feste di fine anno, è il più propizio per fare la scorta di spumante. I supermercati ce l’hanno in assortimento, soprattutto il Prosecco, un po’ tutto l’anno e in questo periodo, i primi di dicembre, lo vendono ai prezzi migliori. Insomma, aspettiamo ancora un po’ a comprare il panettone, ma riforniamo la cantina in vista di Natale e Capodanno. In particolare io sono affezionata al Prosecco delle Cantine Produttori Valdobbiadene (CPV), che non so se sia Superiore, ma mi piace molto. Il prezzo non lo ricordo, ma sta in una media accettabile. D’altra parte più di due bottiglie, una per il 25 e una per il 31, non ne compro. E anche il resto degli italiani, secondo Assoenologi fanno lo stesso (3,5 bottiglie consumate contro le 5 o le 6 di altri Paesi europei). Forse i nostri connazionali ne bevono anche nei locali e nei ristoranti: difatti la produzione di Prosecco Conegliano Valdobbiadene (Tv), di cui adesso oltre al Superiore c’ anche la Doc (denominazione di origine controllata) e la Docg (anche garantita) è cresciuta dal 2013 del 40% (pare si arriverà presto ai 400 milioni di bottiglie, ma i dati ufficiali saranno noti il 17 dicembre). Uno sviluppo così impetuoso è dovuto però soprattutto, come dicevamo all’inizio, alle strategie commerciali della moderna distribuzione, e all’export. Lo spumante è infatti visto come un vino giovanile che piace molto per esempio negli Usa, dove lo considerano un valido sostituto dello Champagne, anche se in molti sappiamo bene che non è così, che gli costa oltretutto molto meno. Crisi o non crisi le cose stavano in questo modo già da tempo. Adesso vedremo come andranno le vendite per queste Festività. In un prossimo post, gli altri spumanti che produciamo.  

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