venerdì 19 luglio 2024

Ma è davvero bio?

Nel 2021 è entrato in vigore un nuovo sistema di controllo delle coltivazioni biologiche all’interno dell’Unione Europea. Questo prevede un rafforzamento dei modelli di produzione per rendere uniforme il sistema. Con un monitoraggio del protocollo di certificazione che la renda trasparente. Sia per i prodotti coltivati al suo interno sia per quelli importati. Il bollino è, come si sa, una spiga di grano entro un campo verde. E garantisce sia che si siano adottate tutti le regole per una agricoltura pulita e nel rispetto del benessere animale. Si esclude inoltre il Nutriscore che è un marchio che confonde il consumatore calcolando più l’apporto energetico dei singoli componenti di un alimento che la sua natura di essere stato coltivato senza pesticidi.

mercoledì 17 luglio 2024

Ma quanto costa vivere green?

Lo avevo già scritto, ma stamane l'ho letto su Panorama. Che mette in guardia su due fronti.L'Agricoltura che versa in serie difficoltà per il cambiamento climatico. E le case green. Inondazioni al centro e siccità al Sud, con punte di 40 gradi, ne minano i presupposti. Lasciando sul campo grano tenero, con cui si fa la farina e le pizze che i turisti reclamano a gran voce. E grano duro, necessario per la pasta, la nostra pasta amata in tutto i mondo. Il terreno arido fa il contadino rude, recita un vecchio adagio. E così ci si ripara all’ombra delle importazioni. Ma si spende più del dovuto per l’aumento dei tassi di interesse che gravano sul nostro intero bilancio non riuscendo noi a mettere in campo un’alternativa credibile ai grandi Paesi asiatici, ora in prima linea a riscuotere il loro credito nei nostri confronti. Inoltre l’economia green (ambientalista) è un lusso per pochi. Perché non molti si possono permettere pannelli fotovoltaici, vivere vicino alle pale eoliche, avere un orto coltivato biologicamente, senza pesticidi, coibentare le case e comprare vestiti frutto del riciclo di siti come compro subito.Per ricordare un altro vecchio adagio, la democrazia non è gratis.

giovedì 4 luglio 2024

Errata corrige sull'idroponica

Mi correggo sull'agricoltura idroponica che me l'aveva spiegata meglio mio nipote. Non è solo coltivare in serra. Ma un metodo che si basa sulla coesistenza di prodotti della terra e della pesca. Così si spiega anche perchè il granchio blu ha fatto in questi ultimi due anni tanti danni, mangiando tutto ciò che gli si trovava attorno compresi i prodotti orticoli.

Allluvioni e siccità mettono in ginocchio l'agricoltura

Le condizioni climatiche peggiorano. E dato che non siamo nell’occhio del ciclone, che è il punto migliore quando si scatena l’inferno, ne siamo ai lati e così aumentano nelle nostre regioni alluvioni o siccità. Avete notato come dagli schermi delle nostre tv siano scomparsi Luca Mercalli e Luca Tozzi, i meteorologi che puntualmente ci mettevano in guardia dal riscaldamento globale? Esistono cose che non ci vogliono far sapere? L’Italia è un piccolo Paese con piccole imprese, anche agricole, che raramente ricorrono alle assicurazioni contro gli eventi atmosferici giudicandole troppo dispendiose. Così si attendono ex post gli interventi del governo che si fanno aspettare troppo o semplicemente non arrivano. Siamo appena ora arrivati al punto che sono stati messi in campo degli stanziamenti, come potete leggere sulla newsletter del Sole24 Ore, Agrisole. Ma che poi arrivino veramente è un mistero chiuso nelle stanze del nuovo governo.

martedì 2 luglio 2024

L' AI entra nel mondo del vino

Archiviata l’agricoltura idroponica, che altro non è se non la coltivazione in serra di cui è pieno il mondo, si affaccia una nuova era per i campi. Quella dell’intelligenza artificiale. Ne hanno già parlato a sufficienza i quotidiani. Ma mi vi ci vorrei in poche parole soffermare anch’io. Non so se tutti sanno cosa sia una start up. Si tratta di un gruppo di persone che cercano soldi per finanziarsi. Chi glieli dà fa un’analisi delle prospettive di business e se vede che in pochi anni ha una forte possibilità di guadagno li finanzia. Questo accade anche in agricoltura e in particolare in vigna. Come si è visto all’ultimo Vinitaly, il Salone del settore dove si incontrano venditori e compratori. E’ nato così, sotto l’abile supervisione di Giampietro Comolli, direttore di Osve Ceves, Osservatorio vini spumanti, il racconto di Federico Unnia, vinitor sapiens. Storia di uomini, vigne e bottiglie e cosa accade dietro i calici: progetti e sacrifici spesso sconosciuti. Il tempo, inteso come meteorologia, cambia, scrive Unnia, drammaticamente. E con esso l’agricoltura alla continua ricerca di altitudini migliori per coltivare la vigna. Una battaglia che si rivela assai complessa e di difficile riuscita. Ma l’intelligenza artificiale potrebbe diventare una potente alleata. Gli occhi sono puntati sull’acqua da gestire con oculatezza. Ed è proprio in questo che entra in gioco l’AI. Come spiega Alfredo Bini, alla guida di All about water, start up italiana prima nel mondo ad aver sviluppato un algoritmo proprietario per la gestione del water management e del water scarcity in ambito della produzione di cibo, la situazione del clima attuale richiama l’importanza di un’agricoltura intensiva responsabile nella gestione delle risorse idriche. L’AI è quindi usata da AAWW per evidenziare la correlazione tra le variabili, siccità o alluvioni, che influenzano i processi produttivi. E offrire differenti scenari per la loro gestione e ottimizzazione. Fino ad arrivare al consumatore per individuare cosa sceglie e perché. Quali sono le sue preferenze organolettiche e come si combinano con l’offerta.