venerdì 27 gennaio 2023

Giornata della Memoria e Giornata del Ricordo

In questi giorni si parla della Giornata della Memoria istituita in memoria dei deportati nei campi di sterminio tedeschi. Della loro testimonianza, per quelli che sono sopravvissuti, e di che cosa erano da parte degli storici. Un pensiero vorrei lasciarlo anch’io. Tutto il mio dolore che ho raccontato in un romanzetto e anche in altre pagine in sua appendice non vale nulla di fronte a quello che è successo in quei campi. Mi vergogno persino di essermi tanto lamentata delle mie disgrazie. Sono le disgrazie di tutti i giorni, di quello che è fatta la vita un po’ per tutti, ma per niente e per nessuna ragione al mondo è permesso lontanamente paragonarle alla Shoà. Cosa che io non ho mai fatto, ma sento dentro di dover dire che i piccoli inciampi di tutti i giorni sono sopportabilissimi di fronte al dolore di chi è tornato come Liliana Segre, Edith Brucke e Primo Levi e soprattutto di chi vi è morto. Mai e poi mai più mi lamenterò delle mie vicissitudini quotidiane e “affronterò la vita a viso aperto con un occhio al passato e un altro teso avanti nel futuro” (copyright Pietrangelo Bertoli). Certo io ho avuto una vita difficile ma niente di comparabile alle vittime di quell’immane massacro. Come niente di paragonabile non sono nemmeno le vittime delle Foibe del Carso triestino, gole profonde in cui il dittatore comunista jugoslavo Tito gettava i dissidenti che si proclamavano a favore dell’italianità della città sul confine. Anche per loro è stato istituito una giornata di memoria, il Giorno del Ricordo che cade in febbraio.

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