martedì 24 novembre 2020

Guerre: metterci uno stop con il cibo

Con il cibo si scansano le guerre. Già negli anni Novanta un acuto osservatore della storia come M.T. Claire, aveva preconizzato la fine delle guerre mondiali e il sorgere di interminabili micro conflitti regionali, in un libro preveggentemente intitolato “Guerre senza fine”. Oggi ci siamo in pieno. A parte la guerra dei dazi doganali, che ha ridisegnato il ciclo del commercio delle merci e delle derrate alimentari, la scarsità delle risorse idriche in alcune regioni del mondo ha fatto sì che popoli ed etnie di una stessa terra si combattano tra di loro per avere accesso all’acqua, senza la quale nessuna pianta può crescere. Ma sarà proprio il cibo a salvarci.  Lo dice oggi, una quarantina di anni dopo, Angelo Riccaboni, presidente di Prima (Partnership on Research and Innovation in the Mediterranean Area) che parla della fondazione euro-med per la ricerca alimentare. E spiega: La temperatura del Mediterraneo sale il 20% più velocemente che altrove. L’agrifood accusa elevate emissioni. Va diffusa la Dieta Mediterranea. E le risorse idriche vanno gestite per evitare conflitti.”

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