domenica 1 aprile 2012

Export: è record per i salumi

La dieta ormai è globale. Di fronte al diffondersi di abitudini alimentari comuni a più popoli, oggi che si viaggia tanto e tanto si parla di internazionalizzazione dei mercati, difficile ricordare che il gusto ha gusti particolari, che ciascuna nazione si nutre non solo di cibo, cucinato e presentato in un certo modo e solo in quello, ma anche  di riti, miti  e pratiche consolidate. Così non stupisce la soddisfazione degli industriali della carne italiani di fronte al superamento, per la prima volta, della soglia di 1 miliardo di euro (per la precisione 1 miliardo e 40 milioni) del valore delle esportazioni di salumi italiani, che ormai raggiungono il mondo intero, salvo alcune eccezioni, come per esempio la Corea del Sud, dove esistono ancora divieti di tipo sanitario, soprattutto per i salami. Il compiacimento in termini economici per questo risultato, che certo è ossigeno per le nostre aziende agroalimentari, il comparto di punta del made in Italy, e occupazione per chi vi lavora, non deve far dimenticare però quale sia il modello di alimentazione da seguire per gli anni a venire. Insomma le biodiversità di cui l’Italia è tanto ricca, hanno da restare in loco (per ridurre  l’inquinamento dovuto ai trasporti) o continuare ad alimentare tradizioni e popoli che di biodiversità ne hanno altre?

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