mercoledì 23 novembre 2011

La fame nel mondo e il miliardo di obesi (poveri) dei Paesi ricchi

Pensate a quanto cibo, ancora buono da mangiare, avete buttato nella spazzatura in questi ultimi anni, quando il benessere generale delle popolazioni dell’Occidente ricco ci aveva autorizzati a pensare che non fosse più possibile morire di fame. E in effetti di fame, in Europa e in America del Nord, non si muore più. Ci si ammala, piuttosto, di gravi patologie legate all’obesità, perché si mangia troppo. O si mangia male: troppi grassi saturi, troppo sale, troppi zuccheri, troppi fritti. Insomma un paese del bengodi che dovrebbe essere riservato alle piccole trasgressioni dei bambini. Invece molti, troppi, anche ragazzi e adulti, si nutrono così (e non solo perché gli piace, ma perché non hanno alternative serie e praticabili, anche come costi: in tutto questo l’industria alimentare non c’entra proprio nulla?). E risultato è che abbiamo circa 1 miliardo di obesi. Sull’altro versante, quello dei Paesi in cui si muore ancora di fame, questi sono gli ultimi dati del World Food Programme della Fao, resi noti in occasione del Forum Barilla, in corso in questi giorni, sulla nutrizione. Le persone che soffrono la fame sono oggi 1,02 miliardi, 147 milioni di persone in più rispetto al 2006. La fame affligge circa il 16% dell’intera popolazione mondiale. Il più alto numero di persone malnutrite vive in Asia (566,2 milioni), pari al più del doppio di quelle che vivono in Africa (217 milioni), e questo a dispetto della fenomenale crescita economica della Cina (certo, la popolazione dell’Asia è maggiore, ma quanti cinesi stanno beneficiando effettivamente del boom?). In America Latina vivono 45 milioni di persone malnutrite. A livello mondiale il 53% delle morti di bambini al di sotto dei 5 anni sono legate alla malnutrizione. La carenza di vitamina A, contenuta in verdure e cereali, causa 800.000 morti l’anno tra donne e bambini. Sono le “distorsioni del progresso”, commentano alcuni opinionisti del Forum. Progresso?


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