lunedì 30 maggio 2022

Caffè e cacao tra miti e leggende

Come dà notizia la newsletter del Club Papillon, autori di saggi sull’agroalimentare, che compie adesso 30 anni, Su La Stampa è da leggere l’intervista a Augustine Sedgewick, storico americano autore di “Coffeeland". Storia di un impero che domina il mondo”, libro in cui racconta la storia del caffè parlando di uomini, imprenditori spietati, operai laboriosi, chimici e guerriglieri. “La storia del caffè - spiega - racconta come la globalizzazione connette e divide il mondo nello stesso tempo. Gli italiani credono di averlo inventato, ma i primi furono i siriani nel 1554. Poi fu considerato a lungo una droga”. Originario dell’America meridionale è invece il cacao, un albero alto in natura 8-10 m, di meno (4-5 m) se coltivato. Foglie grandi, alterne e fiori piccoli bianchi o rosa con 5 petali, nascenti direttamente sul tronco o sui grossi rami (caulifioria). Il frutto "cabosse" è una capsula ovale, indeiscente, lunga anche fino a 25 cm con spessa buccia coriacea, gialla o rossa. Acqua: 2,5 g, Energia: 355 Kcal, Carboidrati: 11,5 g, Parte edibile: 100 %. Conosciuto da millenni, anche questo alimento ha letteralmente alimentato storie, leggende, miti. Agli inizi, i suoi scopritori lo consumavano tal quale, in tazze di cacao bollenti e solo quando arrivò in Europa si cominciarono a farne tavolette, che devono contenere, secondo le indicazioni di Bruxelles, percentuali precise di cacao, polvere e burro di cacao, a seconda che sia fondente o al latte. Recentemente, anche di quello fondente ne esistono diversi gradi di “purezza e intensità”.

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