martedì 28 dicembre 2010

A cosa serve l'agricoltura?

All ’inizio ci era sembrato un po’ ingenuo mettere nella testatina di questo blog un pensiero sulla necessità di dare cibo a tutti. Ma  sabato 27 novembre, Alberto Grimelli ha scritto su Italia Oggi, nelle pagine del supplemento Agricoltura Oggi, che l’Accademia dei Georgofili, nata a Firenze alla fine del Settecento per mettere le scoperte della scienza al servizio di chi lavora la terra (georgos= in greco, contadino, e philos= amico), ribadisce il ruolo centrale dell’agricoltura che è proprio quello, secondo le parole del suo presidente, Franco Scaramuzzi, di assicurare cibo a tutti.
Di cibo adesso l’agricoltura, e l’intero sistema agroalimentare, ne produce tanto ma, paradossalmente, non ce n’è abbastanza. Però fare un discorso critico su questo tema è molto difficile, proprio perché oggi tutti sono capaci di far notare che quasi un miliardo di persone nel mondo soffre ancora la fame, e che invece l’Occidente butta nella spazzatura tonnellate e tonnellate di alimenti ancora buoni da mangiare.
Persino l’industria, che spesso vive dei profitti fatti in Occidente proprio a spese dei paesi sottosviluppati, si fa carico del problema della fame nel mondo, come di quello del benessere dei suoi consumatori dopo averne indotto il bisogno determinato dalla sovralimentazione, destinando parte dei propri profitti ad iniziative umanitarie di vario genere, l’ultima delle quali è andata a favore dei bambini di Haiti. Ma su temi come questo, cioè il cibo come valore solo se ce n’è per tutti, che interessano la vita di tante persone, e su altri come quelli dell’ energia pulita, dell’ ambiente, dell’ acqua pubblica, altrettanto cruciali, la responsabilità sociale non è quella di impresa, finalizzata al profitto, quanto restituire ai cittadini la libertà, e non l’obbligo, come si fa nei confronti dei consumatori, di scegliere.

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