Il Gluten Free Expo, dicono gli organizzatori, è un’esposizione
particolarmente ricca, di espositori, di visitatori e merceologicamente completa: si va dalle materie prime, ai semilavorati, alle
attrezzature, ai cibi, alle bevande, per il retail, l’industria e il food
service. Un mercato interessante in virtù di tutti quei consumatori che hanno
dimostrato negli ultimi tempi intolleranza al glutine, manifestando diverse
patologie correlate. 1° Classificato: Gianfranco Simonetti, Pizza
Man, Firenze;-2° Classificato: Sara Palmieri, Antica Osteria Nusco, Nusco (AV);
-3° Classificato: Annamaria Marconi, Pizzeria Nashville, Roma. Per
tutti costoro il “gluten free” costituisce una valida, anzi l’unica alternativa,
per non dover rinunciare a troppe cose buone a tavola. Oltre ai prodotti
dolciari, di panificazione, snack, alla pasta e alla pizza, prodotti dai vari molini, esistono
anche birre con riso, sorgo e mais, altre deglutinizzate con enzimi, oppure
anche aranciate, limonate e cole senza glutine. Il Gluten Free Expo conta ormai
163 espositori in mostra, per un totale di oltre 200 marchi, e molti sono i
buyers internazionali, a dimostrazione di quanto questo mercato sia cresciuto
negli ultimi anni. Il punto è stato fatto in un Convegno di Largo Consumo,
rivista di marketing, che se ne è occupata in relazione a industria, retail e
ristorazione. Intanto sono stati già premiati i tre migliori pizzaioli, tra i
24 in gara, del Campionato Europeo Pizza senza Glutine, organizzato da Pizza e
Pasta.
A
battenti ormai chiusi, il bilancio di quest’anno del Gluten Free Expo è particolarmente
positivo (+57% di spazio espositivo), per l’interesse che le
campagne stampa e di chi si occupa di salute hanno saputo suscitare in un campo
molto prolifico come quello della dieta correlata alla salute. Già all’inizio
della storia della medicina, Galeno invitava a curarsi con il cibo. E oggi lo
slogan è tanto più valido in quanto l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità,
è attenzionata su più fronti alimentari che possono nuocere all’organismo (vedi
il caso della carne rossa che sarebbe cancerogena). Adottare un regime
alimentare come quello del "senza glutine", ma anche senza sale e senza zucchero,
per altre patologie, sono tendenze che si vanno affermando di pari passo con gli
allarmi riguardo il modo di cibarsi dell'Occidente ricco e delle sue complicanze.
Nessun commento:
Posta un commento