A chi mi chiede se preferisco lo Champagne al Prosecco non ho dubbi. Lo Champagne, non c'è gara. Non voglio offendere gli ottimi produttori di questo nostro vanto italiano che fa testa testa con il prodotto francese, a volte superandolo di poco a volte no. Ma lo Champagne resta per me una bevanda mitica, con il suo pérlage unico e l'inconfondibile sapore. Per una serata te^te a t^ete raccomando in particolare un Dom Pérignon d'annata. Quest'anno, in particolare, è stato un anno record per lo Champagne: nel 2015 sono state vendute oltre 312 milioni di bottiglie, in crescita del 4,6% sull’anno precedente, per un totale di 4,75 miliardi di euro.
"diario sul cibo per chi non crede che il cibo sia cultura ma nutrimento e garantirlo a tutti sarebbe già un bel passo avanti...esistono 'il pane e le rose'…assicuriamo il pane a tutti perché tutti possano avere anche le rose…"
lunedì 22 febbraio 2016
Birre al femminile
La birra piace sempre di più
alle donne che ne diventano anche, sulla scia del successo degli homebrewers,
produttrici. Quello della birra in “rosa” è un filone seguito dal Salone di
Rimini Fiera, Beer Attraction. Secondo i dati presentati cresce il numero di produttrici oltre che di
consumatrici. A livello generale, il consumo di birra artigianale cresce del
+3% con una produzione che si aggira sui 450mila ettolitri suddivisi tra 494
birrifici. . Ne sa qualcosa Luana Meola di Birra Perugia, tra le
‘birraie’ più premiate, non solo in Italia ma anche all’estero, che, solo nel
2015 si è aggiudicata la Medaglia d'oro a Birra dell'Anno nella categoria delle
APA con la Calibro7 e la Medaglia d'argento all'European Beer Star nella
categoria delle golden ale- summer ale con la Golden Ale. Un successo che tenta
di bissare anche in questa edizione 2016. La storia di Luana parte in realtà
dalla passione per il vino, tra i vigneti dei nonni, consegue la qualifica di sommelier,
fino all’incontro con le prime birre artigianali: un vero colpo di fulmine!
Decide di cambiare vita, molla città e lavoro e si iscrive al primo Master
Universitario in Tecnologie birrarie all’Università di Perugia. Qui conosce
Antonio Boco e Matteo Natalini, con loro riporta alla luce un vecchio marchio
ottocentesco: la Fabbrica Birra Perugia. Ci vogliono alcuni anni di duro lavoro
ma i riconoscimenti arrivano subito: a soli 6 mesi dall’apertura, nel settembre
2013, si merita l'oro all'European Beer Star, arriva poi l'American Red Ale, la
Chocolate Porter (una sorta di omaggio a Perugia) e poi le birre più complesse,
fino agli ultimi successi. Fantasia e creatività femminile sono all’opera anche
nel Birrificio Jeb, che si trova all’interno di un pub sulla strada tra
Trivero e Bielmonte, in Piemonte. Chiara Bau, dopo anni di lavoro nel
settore tessile, decide di far diventare lavoro la sua passione per
l’homebrewing e di mettere in piedi un birrificio tutto suo. Tra le produzioni
più originali ecco la ‘Brulè’. birra ambrata aromatizzata con cannella,
chiodi di garofano, arancia dolce ed anice stellato, o la ‘Cometa’,
caratterizzata da una miscela di orzo, farro e frumento, aromatizzata con miele
d'acacia, di colore ambrato carico, con riflessi mogano. O ancora la ‘Stella’,
aromatizzata con zenzero e vaniglia bourbon del Madagascar e le ultime nate
‘Saison’ e ‘Maya’.
venerdì 12 febbraio 2016
A San Valentino si brinda con la birra
Piccante o dolce, dalla ‘Pils
in Love’ alla ‘ZenzEros’, passando per la ‘Helles Diablo’,
quest’anno la festa degli
innamorati si accende con la fantasia delle birre artigianali.
E se proprio non andrà come
vorremo ci potremo scherzare su con l’amara ‘2 di Picche’
Piccante
o romantico non importa, quello che conta è passare San Valentino con la nostra
dolce metà, degustando magari un’ottima birra. In attesa di BEER ATTRACTION
(Rimini Fiera 20-23 febbraio 2016, in collaborazione con Unionbirrai),
ecco una simpatica guida tra i birrifici artigianali che, anche un po’ per
gioco, ad amore e passione hanno dedicato alcune delle loro etichette.
Partiamo
naturalmente dall’aperitivo - guidati dai preziosi consigli di Fulvio Giublena,
docente ai corsi di degustazione Unionbirrai - e dal colore della
passione: il rosso della Cherry Lady, del birrificio Foglie d’erba,
delicata e piacevolissima. Proseguiamo con la ‘Pils in Love’, una german
pilsner di 5%, nata dalla irrefrenabile sete di amore del birrificio La Buttiga
di Piacenza. Il luminoso colore giallo paglierino e la schiuma fitta
incuriosiranno, mentre l'erbaceo deciso e il piacevole amaro sedurranno.
Per
infuocare la notte di San Valentino ecco la ‘Helles Diablo’, birra al
peperoncino, prodotta dai birrifici Croce di Malto e Amiata, con un sapore che
passa da un attacco dolce a note affumicate di malto. La piccantezza la si
apprezzerà fino in fondo però, solo dopo la prima pinta.
Per
i più delicati piatti a base di pesce, è meglio stappare un’ottima ZenzEros
del birrificio Kamun, birra di frumento ad alta fermentazione, aromatizzata con
radice zenzero e scorza di limone.
Dulcis
in fundo, per il dolce non si può rinunciare alla Chocolate Porter, di
Birra Perugia. Di colore ovviamente scuro, con profumi ammalianti e deliziosi
richiami di cacao, la Chocolate Porter interpreta uno stile britannico molto
classico, esaltato dall’aggiunta di granella di cacao a fine fermentazione.
E
se proprio non sarà un San Valentino indimenticabile…Ci potremo sempre
scherzare su con una bella pinta di ‘2 di Picche’. Ovviamente una birra
scura, tipo black IPA, prodotta dal birrificio Menaresta, amara ma anche molto
profumata.
mercoledì 10 febbraio 2016
Colesterolo assolto e Dieta mediterranea promossa
Come cambiano i tempi e cambiano le nostre certezze. Il colesterolo per
esempio è stato “assolto per
mancanza di prove”. E’ quanto ho letto su Italia Oggi e riporto qui, un articolo dove James Hansen
spiega che, dopo oltre quarant’anni, le raccomandazioni contro il colesterolo
sono scomparse dalle Guide-lines americane perché non fondate su dati certi. E
anche per David Allison, esperto in nutrizione dell’University of
Alabama-Birmingham: “Le cose nutrizionali di cui siamo certi oltre ogni
ragionevole dubbio sono molto poche (…) Ci sono nutrienti essenziali come
vitamine e minerali che bisogna assolutamente assumere. (…) Al di là di ciò, la
base della nostra reale conoscenza diventa sempre più striminzita”. La Dieta
mediterranea invece continua a essere ampiamente promossa come tipo di
alimentazione che allunga i telomeri responsabili della nostra longevità.
giovedì 4 febbraio 2016
I 10 anni di Rosaria, l'arancia rossa
L’80% dei consumatori la sceglie per le sue proprietà salutistiche
e il 41 per il sapore. E’ Rosaria, l’arancia rossa 100% siciliana, coltivata
nella piana di Catania da Salvatore
e Aurelio Pannitteri. Che hanno creato un marchio e saputo posizionarlo
nell’alto di gamma. Filippo La Mantia, chiamato a festeggiarne il decimo
compleanno questo gennaio a Milano, ne ha proposto alcune ricette. E una ricerca realizzata da Management
Solutions e presentata dal professor Fabio Ancarani, direttore Executive master
in Sales e Marketing della Bologna Business School, ci dice che “Rosaria è al
6° posto assoluto tra le marche citate dai consumatori di frutta.” Altre sono Melinda e
Chiquita.
L’Etna con il suo microclima
conferisce il colore rosso e brillante della polpa, specchio del vigore e della
vitalità del vulcano siciliano; e il gusto intenso e le ottime caratteristiche
nutrizionali, poiché si tratta di un prodotto povero di grassi e calorie, ma
ricco in sali minerali e vitamine, per un’alimentazione all’insegna del
benessere.
Lo chef ha proposto agli
ospiti alcuni dei sapori che hanno decretato il successo del suo ristorante
“Oste e cuoco”. Tra caciocavallo e finocchietto provenienti direttamente dalla
Sicilia, cous cous e mandorle, il cuoco di fama internazionale ha mostrato gli
usi dell’arancia rossa in cucina utilizzando gli ingredienti tipicamente
regionali che caratterizzano la sua cucina in modo sano e leggero.
Ecco la ricetta del cous
cous con pesto di agrumi.
Cous
cous con pesto di agrumi e sarde fritte
Ingredienti per 4 persone:
250 g di cous cous precotto
8 sarde fresche
Pangrattato
50 g di pinoli tostati
Olio extravergine di oliva
Sale
Per il pesto di agrumi:
2 arance
10 fogli di menta
100 g di mandorle pelate
100 g di capperi sotto sale
1 pomodoro verde
Un mazzetto di basilico
Origano
Olio extravergine di oliva
Procedimento:
Nel frullatore mettete le
arance precedentemente sbucciate, le foglie lavate di basilico e menta, le
mandorle, il pomodoro verde lavato, un pizzico di origano, i capperi privati
del sale di conservazione, e due cucchiai di olio. Frullate grossolanamente in
modo da ottenere un pesto abbastanza grezzo. Contemporaneamente scaldate in un
pentolino dell’acqua e , quando avrà raggiunto l’ebollizione, spegnete il fuoco
aggiungendo una presa di sale. Sistemate il cous cous precotto in un
contenitore, quindi aggiungete con un mestolino l’acqua bollente fino a coprire
la semola. Coprite e lasciate riposare per due minuti. Quando sarà gonfia con
una forchetta separatamente delicatamente i grani del cous cous. A questo punto
amalgamate il pesto agli agrumi alla semola e lasciate riposare per qualche
minuto. Intanto scaldate una padella con del’olio, private le sarde della lisca
e, aperte a libro, passatele prima in una pastella di acqua e farina e poi nel
pangrattato. Friggetele fino a quando avranno raggiunto un bel colore dorato. A
quel punto estraetele e mettetele a perdere unto su un piatto foderato con
carta assorbente da cucina. In ogni piatto sistemate il cous cous e adagiatevi
due sarde con qualche pinolo tostato e alcune foglioline di menta. A piacere
potete aggiungere del succo di limone sulle sarde.
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