Il Ministro Martina è instancabile. In questi giorni è a Expo per
proporre la “Sfida Fame Zero” insieme a 400 delegati internazionali provenienti
da tutti i Continenti per il Forum internazionale sull’Agricoltura che ha preso
il via il 4 giugno, giovedì scorso. Mi si permetta di essere scettica su queste
iniziative che vedono muoversi intere delegazioni con tutte le relative spese e
che concludono ben poco. A questo proposito vi invito a leggere la Carta di
Milano che è in rete per chi la volesse sottoscrivere e per rendervi conto di
quanto sia vuota di contenuti applicabili. Da quando esistono le organizzazioni
internazionali che certamente hanno avuto il ruolo di portare la pace in
Occidente, queste si autoalimentano raccogliendo fondi che in gran parte servono
a pagare le loro stesse spese. Infatti 1 mld di persone nel mondo muore ancora
di fame e per i migranti che fuggono dall’Isis non si trova soluzione. Ma è
davvero tanto difficile attivare soluzioni di microcredito, favorire la pace in
Oriente, se non ci fossero dietro gli interessi delle grandi multinazionali,
dei rivenditori di armi di tutti coloro che speculano a scapito del diritto del cittadino di non
essere solo un consumatore? “Sfida Fame Zero” sono belle parole adesso che
abbiamo una vetrina internazionale come quella di Expo che però per quanto
scenografica possa essere secondo me quando vi si saranno chiusi i riflettori lascerà
ben pochi segni. Dire che il cibo buono deve essere accessibile e non caro è
una banalità. Ma provate ad entrare in un negozio biologico …
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