Un’ oasi al posto dei
rifiuti. Il protocollo di Kyoto (-20% di sostanze inquinanti nel 20% dell’atmosfera
entro 20 anni) sta cominciando a dare i suoi frutti non solo nelle aree
“storiche” della deforestazione, come l’America Latina, dove il Costa Rica è diventato il Paese più green del mondo, ma
anche qui con la creazione delle oasi delle biodiversità nelle ex discariche. Il via ai lavori è stato
dato il 16 giugno scorso con la firma del Protocollo dei “Parchi per Kyoto in
Comune”, presente Piero Fassino, presidente dell’Anci. Ma
a Mole di Maiolati Spontini, nelle Marche, i lavori per
impiantare alberi, cespugli e arbusti in un’area precedentemente adibita a
discarica, “La Cornacchia”, sono già finiti. E’ così nata una delle
prime oasi italiane delle biodiversità per le quali a livello nazionale si cercano
sponsorizzazioni. I piccoli polmoni verdi ridanno vita ai
terreni e sono realizzati per sgombrare i cieli dalla pesante cappa grigia che
negli anni dell’industrializzazione ha pesato sulle città e sulla salute dei
suoi abitanti. Adesso che nelle fabbriche sono al lavoro i robot, si punta
all’energia pulita e c’è la crisi, un mondo più green è alle porte tra i tanti
grandi magazzini e capannoni dismessi di cui è disseminata la provincia del BelPaese.
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