Il padiglione di Slow Food a Expo, volutamente sobrio, a fine evento verrà smontato a favore dei contadini del Sud del mondo e delle scuole lombarde. Ma prima, ha detto oggi Carlo Petrini, «dal 3 al 6 ottobre Milano accoglierà migliaia di giovani contadini che
cercheranno le soluzioni per nutrire il pianeta, sono loro il futuro del cibo,
un’altra occasione importantissima per cambiare il destino del mondo». Per
farlo, da giovedì 21 è disponibile una piattaforma di crowdfunding (www.wefeedtheplanet.com) con la quale
contribuire a garantire il diritto al viaggio dei giovani provenienti dal sud
del mondo. «Un contadino africano guadagna in media 50 euro al mese, se decide
di venire a Milano significa che per un anno non riuscirà a mangiare. Come
denuncia la FAO, 500 milioni di piccole entità familiari mantengono l’80% dei
viventi. Nessuno dimentichi però che questi milioni di agricoltori soffrono
ingiustizie, violenze e guadagnano poco, mentre la ricchezza è concentrata
nelle mani di poche grandi multinazionali. È per cambiare questo sistema che
abbiamo bisogno del vostro aiuto, per permettere a questi giovani di venire a
Milano e trovare le soluzioni per garantire a tutti un cibo buono e giusto.
Aiutateci a realizzare questo miracolo». Tutto giusto per carità, ma a parte che non si sa a chi, cittadini, società civile, agricoltori del Nord del Mondo, distributori, vengano rivolte queste parole, a me viene anche il sospetto che dietro questi crowdfunding, letteralmente raccolta di fondi, ci sia sempre qualche interesse che poi non è l'interesse dei poveri del Sud del mondo. Chissà perché ...
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