Ancora un’iniziativa targata ISVI, Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, nato nel 1985 per la promozione della nostra norcineria, e patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole. Gli Ambasciatori del Gusto, nell’ambito delle Adg Digital Week, hanno presentato le ricette di 10 chef che, sul sito www.salumi-italiani.it, hanno già realizzato oltre 50mila visualizzazioni. Qui ve ne diamo un assaggio.
Pisarei con Salame di Varzi e Soppressata di Calabria in polvere
I pisarei sono degli gnocchetti di farina bianca e pangrattato, tipici piacentini, consumati sin dal Medioevo. Di concerto, l’origine del salame a Varzi si fa risalire al periodo longobardo, mentre quelle della produzione di salumi in Calabria risalgono ai tempi della colonizzazione greca delle coste ioniche. Questo piatto contadino si ripropone in nuova veste, con un Salame di Varzi DOP a quadretti, deliziato da una marinatura in olio di timo e una Soppressata di Calabria DOP disidratata e polverizzata a far da condimento di gusto e colore.
Come una panzanella con Mortadella Bologna
Le origini della Mortadella Bologna IGP, la cui denominazione deriverebbe dai termini latini murtatum, ovvero carne tritata nel mortaio, o myrtatum per via della presenza di bacche di mirto, risalgono probabilmente all’epoca etrusca. Ma è la gestualità della preparazione, la fragranza dei suoi profumi e le sue origini storiche e contadine, ad attrarre questo salume cotto all’insalata dell’orto che qui si presenta sotto forma di spuma.
Pane di segale,
Speck Alto Adige, uova strapazzate ed erbe amare
A volte gli ingredienti più poveri e le
tecniche di conservazione sono pronti a offrirci il più alto degli
insegnamenti. Basti pensare alle prime testimonianze storiche sullo speck,
risalenti al Duecento, quando l’arte della salatura a secco si perfezionò con
quella dell’affumicatura e asciugatura all’aria. Se aggiungiamo un prodotto
universale come le uova e uno altrettanto disponibile all’uso come quello delle
erbe amare, abbiamo trovato il giusto compromesso per comprendere il passato e
scrivere nuovamente il futuro.
Cous cous di
pane e Prosciutto di Parma
Il cùscus, ma anche cuscùs, cùscusu,
cùscussu o cuscussù è un piatto di origine berbera diffuso anche in alcune
regioni dell’Europa meridionale. Alla base vi è una farina grossolana impastata
a mano con poca acqua. In questa rilettura si sceglie la parte più dura del
pane che viene recuperata e riusata, in veste di piccoli minuzzoli, nuovamente
insaporiti, tinti di curcuma e uniti a uno dei più fieri, e antichi,
rappresentanti dell’arte norcina italiana, quale il prosciutto. Il Prosciutto
crudo vanta origini antichissime. Le prime testimonianze sulla lavorazione dei
prosciutti nel territorio parmense risalgono a Catone nel II secolo a.C., ma è
a partire dall’anno Mille, che la produzione acquisisce sempre maggiore
importanza, fino a creare i presupposti perché nascesse una corporazione
dedicata proprio a tale manufatto gastronomico.
Nessun commento:
Posta un commento