In Italia esistono 25mila pizzerie con servizio
al tavolo, più altrettante al taglio. Il settore, secondo dati Fipe (la
Federazione Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia),
genera un fatturato di nove miliardi all’anno. Che non accenna a diminuire,
soprattutto a pranzo, perché, anche con la crisi, si riescono ancora a spendere
appena dai 7 agli 11 euro per una pizza e una bibita. La pizzeria media si
estende su 126 metri quadrati, ha 67 coperti all’interno e 23 all’esterno, se
dotata di un dehor, e un volume d’affari di 260mila euro l’anno, resta aperta
280 giorni su 365 e impiega 6,5 dipendenti. La forza lavoro complessiva arriva a 240mila
pizzaioli occupati, ma se ne cercano altri seimila, qualificati. Si rende così
necessaria la loro formazione e se ne è parlato a Fiera Parma, ieri 16 aprile,
durante “Pizza World Show”, il Salone Internazionale della Pizza, che ha ospitato
una tavola rotonda sull’argomento con
molti relatori esperti. L’80% del fabbisogno di pizzaioli
specialisti riguarda le piccole imprese e oltre un’assunzione su due tra quelle
non stagionali – assicura Fipe - è a tempo indeterminato. Per ora sono i
pizzaioli esperti che assumono a trasmettere agli altri le necessarie nozioni, e i più interessati al mestiere a Milano sono per esempio gli egiziani, dove sono
già 100 in forze al settore.
Ma l’occasione dovrebbe
fare gola anche a molti giovani italiani, anche perché diventare un bravo
pizzaiolo è un trampolino di lancio per sviluppare affari nel mondo delle
pizzerie per happy few, il regno della pizza gastronomica dove la fantasia di
chi la crea e l’attestata qualità superiore delle materie prime impiegate per
realizzarla garantiscono guadagni superiori (qui la sola pizza può costare anche 12 euro). Anche
se per la verità, alcuni critici gastronomici storcono il naso di fronte alla
definizione “pizza gourmet” e asseriscono che la pizza è un alimento semplice
che deve restare tale a patto di saperlo realizzare ai massimi livelli, senza
fronzoli. Altri vedono invece nella sua evoluzione la massima espressione della
creatività e del genio italiano in cucina, dato che la pizza l’abbiamo solo
noi, e certi prodottini dop specialità del territorio, anche. Seimila posti di
lavoro in più, data l’attuale situazione occupazionale in Italia, non saranno
un granché, comunque, ragazzi, se vi interessa, fatevi avanti, che un posto
di lavoro ancora sicuro vi aspetta.
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