Albertengo, Balocco,
Galup e Maina per questa Pasqua, 4-5 aprile, sono le colombe più vendute con numeri almeno pari a quelli pre pandemia. La “colomba
pasquale - si legge sul sito di Aidi Aidepi, diventate Unione Italiana Food, sotto la guida di Lavazza e Barilla - le aziende di panificazione e
dolciario- è un dolce lievitato da forno che nella forma ricorda appunto una
colomba”. Costituita da una soffice pasta lievitata con il lievito madre, viene
arricchita di scorze d’arancia candita, ricoperta di glassa e decorata con
mandorle e zucchero in granella. E, come dolce gourmet, si sta prendendo la
rivincita sul panettone.
“Accanto ai classici
dolci nati per celebrare le ricorrenze della tradizione religiosa – continua Aidi
- in anni recenti le aziende produttrici hanno immesso sul mercato una ricca
gamma di torte da ricorrenza”. Che utilizzando come base prevalentemente la
pasta a lievitazione naturale, hanno incontrato un grande favore presso i
consumatori.
La durata del ciclo di
lavorazione della colomba e di questi altri dolci è molto lungo: ci vogliono
ben 35 ore totali per sfornarli. Il ciclo produttivo non ha alcuna interruzione e le diverse fasi che lo
compongono - preparazione dei sei impasti (tre per il lievito e tre per gli
impasti), spezzatura, arrotondatura, lievitazione, cottura, raffreddamento e
confezionamento - sono cadenzate con precisione. E le aziende sono tenute a rispettare le Linee Guida definite dal
Manuale di Corretta Prassi Igienica e HACCP, predisposto da Aidepi e validato
dal Ministero della Sanità.
Dal 2003 è in vigore un disciplinare di buona pratica produttiva. Dal 2005 la qualità
di questi dolci è garantita da un Decreto, adottato congiuntamente dal
Ministero delle Attività Produttive e da quello delle Politiche Agricole, cioè
un disciplinare produttivo sancito dal Decreto stesso.
Quanto alle proprietà
nutritive, “ i prodotti che prevedono l’impiego di ingredienti semplici e
naturali quali farina di frumento, uova, zucchero e burro hanno un contenuto
calorico per 100 g che è di poco superiore a quello di 100 g di pane, mentre la
distribuzione delle calorie tra proteine, grassi e carboidrati è assai vicina a
quella ottimale raccomandata per la dieta globalmente consumata. La presenza
contemporanea di carboidrati complessi e semplici fornisce all’organismo un
apporto lento e graduale di glucosio in grado di far fronte alle esigenze
immediate di energia, a digiuno o lontano dai pasti, e di prolungare questo
apporto nel tempo in modo da evitare la comparsa sia di picchi glicemici che di
ipoglicemia a breve termine. A questo equilibrio nutrizionale è da aggiungere
la facile e rapida digeribilità e assimilabilità, favorite dal processo di
lievitazione naturale.”
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