Ad Arese (Mi), un giovane di
Assago (sempre in provincia di Milano, ma a Sud) ha appena inaugurato, in via
Gramsci 13, una bottega di Stagioni e Sapori biologica, con prodotti artigianali
delle campagne Piemontesi e Lombarde. Un piccolo scrigno di bontà, alcune
rigorosamente certificate, altre garantite come provenienti da animali allevati
al pascolo, dove trovare mele bianche e rosse a 1,20 euro al chilo, zucca e
verze (siamo in stagione), formaggelle di vacche alimentate a fieno, burro e
latte delle campagne di Como, salame, petto e speck d’oca affumicati e no,
salami al barolo o al tartufo, marmellate, yogurt, nocciole delle Langhe, pasta
secca e fresca, succhi di frutta da banco frigo, birra artigianale non filtrata
e non fermentata, vini del novarese come il Gavi rigorosamente senza solfiti (i
bianchi). L’assortimento, come si vede, non è né vasto né profondo, ma la
qualità esiste, il buon rapporto
qualità-prezzo pure, e vale la pena assaggiare. L’atmosfera è accogliente e
rilassante e, nonostante l’impressione di “vuoto” rispetto ad un comune
negozio, le cortesi spiegazioni del responsabile su tutto quanto ha messo in
vendita, debitamente segnalato con tanto di prezzi, su una grande lavagna nera
dietro il banco, rendono l’esperienza di acquisto interessante sotto tanti
aspetti. Si impara per esempio qual è il vino che può essere trattato senza
solfiti, si apprende dell’esperimento riuscito di una cantina di produrre un
vino spumante per molti versi creduto irrealizzabile, si scoprono i tanti
utilizzi del petto d’oca. Per Natale verranno confezionati cesti-regalo e si
pensa anche a bomboniere con questi alimenti al posto dei soliti confetti, e
buoni omaggio che si comperano per far un regalo. Se il vero problema
dell’agricoltura italiana non è quello di affermare a livello globale prodotti
sconosciuti come il tajarin e il bagoss, ma superare il delta dei costi per
arrivare a proporre ricavi più onesti senza perderci, questa piccola bottega ne
è un esempio. Un luogo dove toccare con mano il rapporto tra il prodotto finito
e la terra, per far avvicinare nuovi segmenti di consumatori al mondo del
biologico e della biodinamica. Speriamo
sopravviva in un contesto territoriale dove già un’altra proposta simile ha
dovuto chiudere i battenti dopo pochi anni di stentata sopravvivenza.
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