Apro l'anno con una considerazione che esula dai miei soliti temi di cucina e agroalimentare. Proponendovi una riflessione sui moderni strumenti telematici che abbiamo ormai tutti a disposizione.
Tutti abbiamo uno smartphone,
ma forse non tutti sanno che, e li invito a leggere online, le origini di
internet sono molto lontane e risalgono agli anni Sessanta, quando negli Usa
venne inventata Arpanet, una rete di scambio dati nata per scopi militari.
Arpanet è la progenitrice di tutti i computer
di oggi, e non era così neutra (ma non lo sono, ad un altro livello,
quello psicologico, nemmeno i moderni device).
Arpanet (Advanced Research
Agency NETwork), è la rete di computer studiata nel 1969 dal Dipartimento della
difesa degli Stati Uniti responsabile delle alte tecnologie ad uso militare. L’esercito
americano ne fece, in epoca di guerra fredda, uno strumento di spionaggio e
lotta contro le potenze comuniste. Una
rete che connetteva tutti i computer, e che, aperta poi anche agli studenti
universitari, diventò Internet, e dal 2000, con i social, il mezzo più diretto
di comunicazione civile.
Negli anni Ottanta, Larry Page
e Serge Brin, due brillanti nerd (i nostri secchioni, nda) si chiusero in un garage di San Francisco dando vita
all’epopea della Silicon Valley, la valle del silicio (preziosa componente
della memoria dei computer, nda), nel
sud della California. Che ospita da allora numerose start up internazionali
specializzate in tecnologia, di cui le più importanti sono Apple, Facebook e
Google. E da un po’ di tempo anche Amazon, soprattutto oggi che acquistare
online è divenuto quasi un obbligo in epoca di pandemia, per evitare i mercati e supermercati
affollati portatori di contagio.
I social, che non sono né buoni
(aiutare gli anziani e i disabili a stare meno soli), né cattivi (intercettare
i nostri bisogni, desideri e abitudini di acquisto per fare business) derivano da un’applicazione logaritmica più complessa
di quello che era una volta il solo Internet (messaggistica scritta, ovvero le
e mail, e motori di ricerca per raggiungere siti, portali e il vasto ma non
sempre veritiero mondo di Wikipedia, la prima enciclopedia solo online e
gratuita, che oggi compie vent’anni).
Anche se è d’ obbligo
riflettere sulle conseguenze dello smaltimento dei device meno avanzati
rispetto a quelli nuovi, che finiscono in discariche inquinanti a cielo aperto,
e sull’utilizzo, per farli funzionare, del litio che viene scavato a mani nude
dai bambini nel Sudafrica. E sulla mole di dati che ogni persona lascia sulla rete
non sempre usati a fini nobili (Zuckeberg ha detto i questi giorni di aver
modificato alcune condizioni d’uso di Whatsapp e Facebook, proprio sotto la
pressione di coloro i quali si oppongono al suo ottenimento dei nostri dati personali). Insomma, il rovescio della medaglia non
è poi tanto leggero, se si pensa soprattutto anche che oggi i nostri dati non
sono solo in mano a quello che fu un mezzo della democratica America per
contrastare i suoi nemici.
Adesso sono questi ultimi ad
aver raggiunto un livello di sofisticazione tale da poter usare la rete per
scatenare pandemie come quella cinese di Whuan. Ma la parola crisi porta con sé
il suo significato contrario, e come Arpanet divenne Internet, la sofisticazione
della ricerca ci sta portando i vaccini che contrastano il Covid 19.
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