Secondo una ricerca
pubblicata su Science il 7 maggio
scorso, le membrane dei cloroplasti degli spinaci possono essere messe a
lavorare in laboratorio per crearne una versione artificiale le cui strutture
foto sintetiche all’interno possono assorbire CO2 nell’aria, ovvero liberarci
dall’anidride carbonica. E guidare minuscole fabbriche a energia solare che
sfornano farmaci terapeutici. Il cloroplasto è la struttura foto sintetica
all’interno delle cellule vegetali. Agendo biologicamente e chimicamente su
quello dello spinacio si è giunti ad una scoperta destinata a cambiare
l’atmosfera. Non che le piante già non lo facessero da sole (la fotosintesi
clorofilliana di scolastica memoria), ma adesso si è scoperto il modo di
lavorare in laboratorio, chimicamente e biologicamente. Ricordiamo che la libertà
dal carbonfossile è stata la molla che dopo la Seconda Guerra mondiale e in
pieno boom economico ha guidato la
creazione della Cee (Comunità europea del carbone e dell’acciaio istituita il
18 aprile del 1951), antenata della moderna Ue.
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