Quarantamila le gelaterie in
Italia, di cui il 65% usano basi preparate da mantecare sul posto e il 35%
autenticamente artigianali, realizzati con materie Dop e Igp del territorio,
per un fatturato complessivo di quanti mln di euro e kg di gelato consumato pro
capite non si sa bene. Le cifre sono molto diverse a seconda delle rilevazioni.
Manca quindi un importante dato di mercato per permettere di fare impresa.
Questo è il risultato degli studi dell’Igi, Istituto italiano gelati, diretto
da Paolo Garna. Sta di fatto comunque che, arrivata la stagione calda, il
gelato, sia artigianale sia industriale venduto in coni o vaschette e coppette
preconfezionate, è un piacere cui si indulge anche se si è a dieta. Anzi, dato
il suo contenuto calorico, può sostituire un pasto senza appesantire. In questi
ultimi anni poi, è scoppiata la moda del gelato vegano, alla soia, un proteina
vegetale di origine orientale, oppure senza latte e senza uova. E quindi
dietetico.
L’Igi, Istituto
del gelato italiano, ha lanciato un’azione promozionale per il consumo di
gelato industriale verso i più piccoli, ritenendolo un prodotto sicuro e
nutriente. Esiste anche un’ appgelato appena riveduta da Cosmobile che aiuta a
trovare sul cellulare le gelaterie migliori. 100 di queste premiate da un
concorso del Gastronauta Davide Paolini. Prima classificata la gelateria
Capolinea di Reggio Emilia, di Simone De Feo. Ricorre poi a luglio di qualche
anno fa, la decisione di istituire una
Giornata europea del gelato
artigianale, da celebrarsi il 24 marzo, per contribuire alla promozione di
questo prodotto e allo sviluppo della tradizione gastronomica del settore.
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