Ne abbiamo provati due, in Lombardia, che per quanto si dica adesso con l’Expo non
è certo l’eccellenza nel settore. Meglio sarà di certo in Trentino e Toscana. Ma la questione è: cosa si mangia in questi
posti? Nel primo che abbiamo visitato il menu era fisso. Purtroppo un salone
immenso dove erano stipati tutti i commensali e l’idea di doverli servire uno
dopo l’altro è andato molto a detrimento della qualità dei piatti portati in
tavola che non erano nemmeno eccellenti in senso assoluto (falsa cucina creativa).
Nel secondo un grande tavolo per il buffet self service e due sale per il menu
à la carte promettevano molto bene, sennonché tutte le pietanze avevano lo
stesso sapore, ossia sapevano di niente. Un’occhiata curiosa al negozio attiguo
ha confermato l’impressione: un forte odore di candeggina dove era esposta
merce per l’alimentazione già non deponeva a favore, ma sembra che negli States
sia dappertutto così. Eppoi la carne, i formaggi e ogni altro tipo di “prelibatezza”
sembravano di plastica. Che tutto poi finisca nel pastone degli animali della
fattoria didattica per rinnovare un ciclo non proprio virtuoso?
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