Dopo tanti anni di
pubblicazione di questo blog, con cui ho cercato di fare cultura critica ai
consumi di cibo di massa, mi prendo un periodo di ripensamento. E, come i
colleghi di quaderni d’altri tempi, cambio il modo di presentarmi ai miei
lettori. Con un più incisivo approccio ai temi dell’alimentazione e cercando di
individuare meglio il lettore cui mi rivolgo. Abbiamo attraversato 40 anni di
mode alimentari varie, ad un’esplosione della mania verso il cibo e gli chef
che lo cucinano (o dovrebbero farlo), per concludere che a dispetto dei 20 anni
di Slow Food (il cibo buono, pulito e giusto) e a dieci anni di Eataly (la
gastronomia di alta qualità alla portata di tutti?), mangiamo ancora quello che
ci forniscono le multinazionali e dietro le cucine c’è sempre più cibo pronto.
A dispetto delle stelle, o dei gamberi o di qualche altra classifica dei
critici gourmet e gourmand. E i tempi dell’informazione, su questi e altri temi
dell’alimentazione, si fanno più stringenti. Siamo nell’epoca dei postfatti: di
un fatto, o di una bufala, che rimbalza in rete solo per raccogliere dei “mi
piace”. E questo non va bene né per l’informazione in generale, che soffre
anche dell’esibizionismo dei “muscoli” (fattuali, postfattuali, politici) in
televisione, né per la rete che soffre di una moltiplicazione dei siti che
danno consigli sull’alimentazione o anche forniscono ricette (senza glutine e
senza olio di palma, per carità, e dietro i quali c’è sempre la mano del
marketing e della pubblicità). A questo punto la voglia, ma anche le forze, per
smascherare i veri fatti si fa sentire. Certo, la concorrenza è forte: si va
dal Club Papillon di Gatti e Massobrio, appena eletto personaggio dell’anno da
italiaatavola.net e che pubblica una newsletter, conduce una manifestazione
annuale, Golosaria, e dà alle stampe un libro-guida alle cose buone d’Italia.
Si passa per Informacibo e Saporie.com di Donato Troiano con la mission di
informare sulle migliori produzioni alimentari e su tutto ciò che riguarda la
cucina professionale, a Identità Golose, che passa in rassegna tutti i migliori
chef del momento. Questo per le news specializzate. Ma bisogna fare i conti
anche con i blog e i libri di ricette, uno per tutti quello di Benedetta
Parodi, e un altro sito famoso: Giallo Zafferano. Ma anche i quotidiani hanno
le loro pagine di costume ormai dedicate al cibo e agli chef e alle ricette
(una per tutte, Michela Frenda che spiega le sue ricette dalla versione online
del Corriere della Sera). Tutti costoro hanno alle spalle una redazione, dei
collaboratori, dei ghost writer. Che io non ho. Allora forse trasformerò il
blog in un sito, da rinnovare una volta alla settimana, e vi affiancherò una
newsletter da inviare a chi vi si iscriverà. Per ora saluto tutti quanti mi
hanno seguito fino ad adesso (ho raggiunto anche punte di 900 visitatori al
mese) e arrivederci a presto.
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